di Francesco de Augustinis
Come previsto da molti per l'effetto crisi, sono in significativo aumento in queste ultime settimane le richieste di aiuto rivolte dai piccoli e piccolissimi imprenditori umbri alla Fondazione Umbria contro l'Usura.
“Per noi le pratiche stanno aumentando vistosamente in questi giorni. Stanno arrivando tante chiamate”, ha detto a TuttOggi.info Roberta Bernasconi, della Fondazione. “In genere si tratta di persone fisiche o piccole ditte, spesso a conduzione familiare, che accumulano troppi debiti e non riescono più a sostenere le rate, rischiando di divenire preda dell'usura”.
“Non so dire se questo fenomeno oggi riguardi anche le ditte di dimensioni maggiori, perché in quel caso non siamo in grado di fornire assistenza, per i grandi importi che servirebbero che andrebbero al di fuori del nostro statuto”, ha detto l'esponente della Fondazione, nata con il duplice scopo di dare assistenza ai soggetti vittime di usura e di fare prevenzione tra i tanti “casi a rischio”.
Nel 2011 la fondazione ha svolto all'incirca 160 audizioni di persone e responsabili di piccole ditte a rischio usura e ha fornito assistenza attraverso un sistema di finanziamenti a 50-60 di essi. I casi di soggetti assistiti in quanto riconosciuti in via giudiziaria come vittime di usura sono stati una decina: “Sono così pochi per diversi motivi”, spiegano dalla Fondazione. “In linea di massima perchè ci occupiamo più di prevenzione. Sono pochi i casi dove c'è rinvio a giudizio per reato di usura”. Da un parte, spiegano dalla fondazione, accade spesso che il reato di usura sia 'camuffato' sotto una truffa. Ma la causa più allarmante del fenomeno è che “in realtà sono pochissimi quelli che denunciano. A volte per paura. Altre volte il timore è di vedersi congelati i beni o bloccata la propria attività, chissà per quanto tempo. E poi c'è il meccanismo classico di soggezione che si instaura tra usuraio e usurato, che a volte sfiora persino la riconoscenza”.
Il meccanismo di assistenza – La Fondazione Umbria Contro l'Usura agisce in genere prestando denaro ai “soggetti a rischio”, fortemente esposti a debiti e non in grado a sostenere le rate, attraverso un sistema di fidejussione con istituti bancari convenzionati, in modo da tenerli lontani dai prestiti “grigi”. “Nella difficoltà della ditta, è sempre l'usuraio che si rivolge al titolare. In genere si tratta infatti di persone integrate nel territorio, che conoscono chi può trovarsi in difficoltà economiche”, ha detto la Bernasconi. Nel 2010 la fondazione ha svolto interventi per un valore complessivo di 1168 milioni di euro, prestando assistenza anche a cinque casi di usura finiti a giudizio.
Usura e criminalità organizzata – Esiste sicuramente una casistica di casi di usura finanziata con denaro di provenienza collegata alla criminalità organizzata, che però non riguarda nessuno dei soggetti trattati dalla fondazione stessa. In più di un occasione è stata la Camera di Commercio di Perugia a richiamare l'attenzione su questo genere di fenomeni di usura, che avvengono tramite finanziarie fittizie dedite al riciclaggio di denaro, come avvenuto nel caso dell'ormai famosa operazione Apogeo.
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La morsa dell'usura in Umbria. Crisi detonatore del fenomeno