Si tratta di uno fra i parti più numerosi da quando i cigni (da oltre 30 anni) popolano il laghetto di Rignaldello | Il consigliere Arci Caccia Alunni “Emozione unica"
“Covata” record di cigni al parco di Rignaldello a Città di Castello. Mamma Gisella ha messo al mondo 7 piccoli, uno fra i parti più numerosi da quando i cigni (dal 1993) popolano il laghetto a pochi passi dal centro storico e dagli ex-seccatoi del Tabacco che custodiscono le opere di Alberto Burri.
A distanza di un anno circa dall’ultimo lieto evento la natura ha di nuovo stupito e commosso tutti coloro che ogni giorno si occupano della gestione dell’area verde naturalistica e i numerosi visitatori, pronti a sfidare il maltempo per immortalare un vero e proprio evento amato da grandi e piccini.
Solo nel 2020, l’anno del Covid-19, la magia della vita aveva subito una battuta di arresto, che nel drammatico contesto dell’esplosione della pandemia non era passata inosservata. Dopo i 4 figli dati alla luce lo scorso anno poi, l’altro ieri (15 maggio), mamma Gisella ha regalato a papà Checco, sette uova, da cui sono usciti fuori 7 piccoli pennuti.
Emozione unica per chi ha seguito il lieto evento, a cominciare dal consigliere dell’Arci Caccia Alberto Alunni che da sempre si prende cura dei cigni. Dopo aver covato le uova per tutta la giornata di lunedì, mamma Gisella si è concessa una piccola pausa il giorno dopo per un bagno insieme ai figli, alcuni ancora protetti sotto le ali, subito invitati a prendere confidenza con l’acqua e l’ambiente nel quale cresceranno.
“Ogni volta è sempre una gioia accogliere i nuovi cigni, assistere quasi incantati alla magia della vita che si rinnova da oltre trent’anni in questo parco”, ha dichiarato Alunni, precisando che “i nuovi arrivati hanno mostrato subito di essere vivaci e in salute, scendendo in acqua e iniziando a nuotare con la mamma. Siamo orgogliosi di essere i custodi di quest’area verde, che proprio nei cigni ha il suo simbolo” ha aggiunto il consigliere dell’Arci Caccia, associazione che gestisce in convenzione da oltre 20 anni il parco.
“La raccomandazione che rivolgo a tutti coloro che verranno qui in questi giorni è di non gettare più il pane in acqua, perché è nocivo per i cigni appena nati: se vogliamo bene ai nuovi arrivati, vanno benissimo verdura e un po’ di mais”.
Situata lungo la sponda sinistra del fiume Tevere, nei pressi del quartiere di Rignaldello, realizzata dal Comune negli anni ’90 sotto la progettazione e la direzione del dottor Marco Bani, l’area verde è nota come “parco dei cigni”, per la presenza di questi animali da circa 30 anni. Il primo esemplare venne trovato lungo la superstrada E45 e, dopo essere stato curato con l’aiuto di un veterinario, fu introdotto nel parco.