Consiglio unanime su valorizzazione Rocca Sistina "Il 'Castello' di Città di Castello" - Tuttoggi.info

Consiglio unanime su valorizzazione Rocca Sistina “Il ‘Castello’ di Città di Castello”

Redazione

Consiglio unanime su valorizzazione Rocca Sistina “Il ‘Castello’ di Città di Castello”

Tutti d'accordo sulla proposta di Morini e Vincenti (Tiferno Insieme) "Attuare uno studio progettuale, anche per mezzo di concorso di idee"
Gio, 28/02/2019 - 18:22

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Unanimità del Consiglio comunale tifernate per la valorizzazione della Rocca Sistina, l’antico “castello” da cui Città di Castello ha preso il nome. “Alcune vestigia della ‘Rocca Sistina’ sono ancora ben visibili ad un occhio attento ma queste possono essere meglio valorizzate e esaltate” hanno detto Nicola Morini e Vittorio Vincenti di Tiferno Insieme, in una mozione presentata all’assise lunedì 25 febbraio.

Morini ha presentato il documento che impegna la Giunta “ad attuare uno studio progettuale, anche per mezzo di concorso di idee, per la migliore sistemazione e valorizzazione della zona perimurale attinente la Rocca. Chiediamo anche che la Giunta appoggi la nostra richiesta di comprendere nel Prg operativo l’antica Rocca perimurale di Porta Santa Maria Maggiore negli interventi di recupero valorizzazione ARE (aree da recuperare) o emergenze di interesse storico culturale per identificare ancor più l’origine del nome e dell’importanza storica di Città di Castello come città fortificata”.

La mozione nasce dall’aumento di turisti, certificato dai dati del Comune e dal fatto che tutti i turisti cercano il castello di Città di Castello, che è la Rocca Sistina, posta lungo viale Vittorio Emanuele Orlando, all’altezza della stele della Resistenza

La Rocca Sistina fu voluta nel Quattrocento da Sisto IV della Rovere, lo stesso Papa che costruì la cappella Sistina, posizionata inizialmente presso Porta Santa Maria Maggiore. Era stata fatta erigere da Braccio Fortebraccio da Montone nel 1423 ma venne distrutta nel 1428. Nel 1474, al tempo della guerra che la città sostenne contro Niccolò Vitelli e Firenze, la Rocca fu ricostruita per volere di Sisto IV. Infine il Vitelli, vincendo la guerra e diventando padrone della città, smantellò in gran parte la Rocca e usò il materiale per costruire l’attuale Chiesa di Santa Maria Maggiore quale chiesa di famiglia. Questo per valorizzare il percorso delle mura e farne un elemento di attrazione.

La valorizzazione delle mura urbiche è un fatto importante – ha detto l’assessore all’Urbanistica Rossella Cestini – Agenda Urbana e Pums cambieranno la mobilità intorno al centro storico. La strada sotto il Cassero, ad esempio, sarà allontanata. Possiamo fare approfondimenti sulla Rocca ma non c’è bisogno di incardinarlo dentro il Prg ma, nel caso, coinvolgere i privati interessati. Rinviamo alla fase delle osservazioni. Ritengo che la porzione della Rocca Sistina è importante e la fase delle osservazioni è vicina”. Rigucci (Lega): “Le mura sono un tasto dolente. C’è stata una frana. Ho chiamato i vigili perché controllassero anche nei giorni scorsi, perché il recupero di quel tratto è stato fatto più di 15 anni fa. Aspettiamo la relazione dei Vigili. Ci sono 2 milioni di euro per le mura a Palazzo Vitelli a Sant’Egidio ma se vengono fatti male? L’Amministrazione deve chiamare l’azienda e rimettere a posto le mura”. Bucci (Castello Cambia) “La Rocca è un punto di riferimento da riscoprire. Sollecitiamo un approfondimento e una soluzione per il ripristino”. Tavernelli (Pd) “Ringrazio per la riscoperta della rocca anche nell’ipotesi di definirci città murata. Sollecito che la stessa opera di riscoperta avvenga anche per le mura sotterranee, che appartengono a privati ma in pochissime circostanze sono state oggetto di visite guidate. Bisognerebbe classificarli per gettare le basi di un futuro utilizzo per cittadini e turisti”. Masciarri (Psi): “Bene la proposta di valorizzarla con un concorso di idee e la classificazione nel Prg. Siamo favorevoli”. Nella replica Morini ha ringraziato per la condivisione e ribadito “l’importanza di restituire il patrimonio architettonico alla fruibilità pubblica anche attraverso uno studio specifico”.

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