Aree private da organizzare per i campi della Protezione Civile. Famiglie da sistemare e a cui star vicino dopo la scossa del 6 aprile scorso. Sopralluoghi da effettuare e progetti da mettere in campo per avere un'idea precisa dei danni e avviare le gare per la ricostruzione. Il sindaco del comune sparso di Ocre Gianmatteo Riocci vive questa condizione di emergenza da ormai quattro mesi. Il Campo di San Felice d'Ocre, la frazione del Comune di Ocre più colpita dal sisma, si trova in una delle tante aree private che ha dovuto requisire per far fronte all'emergenza. 200 persone in tutto sistemate in 40 tende a cui l'Unità Cinofila “Le Aquile” di Spoleto presta assistenza dall'aprile scorso insieme al C.I.S.O.M. (Centro Italiano Soccorso Ordine di Malta).
Il sindaco di Spoleto Daniele Benedetti, insieme alla Responsabile della Protezione Civile Stefania Fagiani, si è recato di persona in questo comune dell'aquilano per incontrare il collega Riocci e consegnare di persona la cifra raccolta dal Comune di Spoleto.
“In questi mesi abbiamo prima aperto un conto corrente dove tutti i cittadini potessero fin da subito destinare le proprie donazioni e dove sono stati raccolti € 7.000,00 – ha spiegato il sindaco di Spoleto Daniele Benedetti – Poi come Comune abbiamo deciso di stanziare altri € 5.500,00 per gli interventi più urgenti. Oggi siamo venuti qui non solo per consegnare i fondi raccolti. Noi che abbiamo vissuto in prima persona il dramma del terremoto dovevamo assolutamente dare un segnale di collaborazione e di solidarietà”.
La frazione più colpita è San Felice d'Ocre, piccolo borgo composto da poco più di 30 abitazioni quasi completamente distrutto che Riocci e Benedetti hanno visitato nella mattina di venerdì. Tetti crollati, vicoli ostruiti dalle macerie, carcasse di macchine sfondate dal crollo delle case, 28 delle 30 case della frazione inagibili e alcune strutture da abbattere.
“I 12mila euro donati dal Comune di Spoleto serviranno per costruire nell'area di nuova urbanizzazione uno spazio ricreativo, necessario per le famiglie che dovranno passare il prossimo inverno in spazi molto ridotti”, ci spiega il sindaco Riocci indicando, appena fuori il paese, la nuova area urbanizzata, donazione delle Province di Trento e Bolzano che stanno lavorando alla costruzione di 30 nuovi moduli abitativi.
La visita alle vie interne del borgo, dove fortunatamente non ci sono state perdite di vite umane, spiega il dramma che questa gente ha vissuto la notte del 6 aprile e la paura presente anche oggi. “A distanza di mesi -fa notare il sindaco Riocci – nessuno degli abitanti di San Felice ha espresso il desiderio di fare ritorno alle proprie case. Hanno paura di rivivere quei momenti drammatici”.
Si passano in rassegna le frazioni. Riocci indica a Benedetti i danni, racconta le emergenze che vive la sua gente, chiede notizie sul terremoto umbro del 1997 e sui tempi e le modalità di ricostruzione.
Due infatti i dubbi che attanagliano oggi sia gli amministratori che i cittadini di questa zona a sud est dell'Aquila. I siti individuati nella valle aquilana per la costruzione dei nuovi moduli abitativi sono in tutto 19 ma, di questi, solo 4 stanno procedendo a passo spedito per essere pronti presumibilmente prima dell'inverno. Per il recupero dei centri storici non ci sono riferimenti precisi, ne per quanto riguarda i tempi, ne per lo stanziamento dei finanziamenti necessari per effettuare l'adeguamento sismico. Proprio questa mattina sono arrivati al Comune di Ocre 1 milione e 300 mila euro per avviare le gare per la ricostruzione. “Su progetto del Comune la Protezione Civile ha indetto 10 gare per 150 moduli abitativi ciascuno. Ma senza finanziamenti certi è difficile far fronte a questa emergenza continua”. Il timore è anche il freddo, l'inverno che a breve sarà alle porte “Il 5 agosto in una frazione del Comune si festeggia la Madonna della Neve – ci racconta preoccupato Riocci – Tra queste montagne il freddo arriva molto prima che altrove e noi abbiamo centinaia di famiglie a cui garantire un tetto per l'inverno”.
Prima del rientro a Spoleto il sindaco Benedetti ha avuto modo di incontrare anche Luisa Prayer, Direttore Artistico del Festival Internazionale di Musica “Le pietre che cantano” che, giunto alla sua decima edizione, acquista quest'anno un significato particolare.
“Il programma 2009 ha come filo conduttore il recupero di memorie e presenze della storia del festival – ha spiegato la Prayer – L'obiettivo è quello di recuperare quei luoghi d'arte che erano la parte più bella del nostro paesaggio quotidiano”.
“Il Comune di Spoleto- ha assicurato il sindaco Benedetti a conclusione dell'incontro – continuerà con la raccolta fondi. Il nostro impegno non si esaurisce qui”.
Le donazioni sul C/C 96080833 – Servizio Protezione Civile EMERGENZA ABRUZZO
