Confcommercio Terni lancia l'allarme sull'economia provinciale: "Tessuto produttivo fragile e graduale impoverimento" - Tuttoggi.info

Confcommercio Terni lancia l’allarme sull’economia provinciale: “Tessuto produttivo fragile e graduale impoverimento”

Redazione

Confcommercio Terni lancia l’allarme sull’economia provinciale: “Tessuto produttivo fragile e graduale impoverimento”

Dom, 05/03/2023 - 10:00

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L'appello del presidente Stefano Lupi: "Rilanciare il protagonismo anche di questa parte di Umbria"

“La fotografia del territorio, letta attraverso l’analisi dei dati macroeconomici più significativi, evidenzia un orizzonte sempre più allarmante”. Lo segnala la Confcommercio Terni, che da tempo pone l’attenzione sulla complessiva perdita di competitività di questa parte dell’Umbria.

Nell’analisi si evidenzia come “nel corso degli anni vi è stata una progressiva ed irreversibile riduzione di attrattività che ha fortemente limitato lo sviluppo economico e sociale della nostra area. Come principale associazione del terziario siamo molto preoccupati – afferma il Presidente di Confcommercio Terni Stefano Lupi – per la tenuta delle piccole imprese e dei lavoratori autonomi del settore. Per molte attività del commercio e dei servizi le prospettive di futuro sono davvero complicate. Il veloce “turnover” in termini di nascita/estinzione delle imprese è l’evidente dimostrazione, della fragilità del tessuto economico-produttivo locale. Oggi più che mai, serve una visione integrata ed un approccio sistemico alle politiche territoriali”.

Il recente dato pubblicato dal Centro Studi Tagliacarne riguardante il reddito medio da lavoro dipendente nella Provincia di Terni, pari ad euro 9.484, è la palese conferma riguardo le motivazioni che inducono i giovani a lasciare questo territorio, per cercare occupazione altrove. Maggiormente preoccupante è il dato relativo all’incidenza del reddito da lavoro dipendente sul totale del reddito disponibile, pari al 52%: in altre province medio/piccole si attesta ben oltre il 60%. “E’ evidente – continua Stefano Lupi – quanto la tenuta sul piano economico e sociale sia determinata dal contributo dei redditi da capitale. Contemporaneamente l’andamento dei risparmi individuali dimostra, però, che siamo di fronte anche ad un graduale impoverimento della popolazione residente”. 

La provincia di Terni si posiziona ai primissimi posti nella graduatoria delle province italiane per l’aumento dei prezzi, registrato negli ultimi mesi. Per Confcommercio Terni, “sembrerebbe non confermarsi l’assunto per il quale ad un più basso reddito da lavoro dipendente corrisponda un minor costo della vita.  Molte famiglie subiscono un evidente peggioramento delle proprie condizioni economiche: sempre più persone, pur avendo un lavoro, si trovano in situazioni di forte difficoltà. Per i giovani è sempre più utopistico parlare di ‘“’ascensore  sociale’” .

Sul piano demografico la popolazione residente diminuisce per effetto dei “trasferimenti” e del contestuale calo delle nascite. “È un trend generalizzato nel Paese – sottolinea Confcommercio Terni – ma, a livello locale, assume rilevanze ancor più significative. L’Umbria registra un triste primato in termini di denatalità: 1,16 figli per donna contro una media nazionale di 1,25.  A fronte di un progressivo e crescente invecchiamento nelle fasce di popolazione residente, si assiste ad un peggioramento delle condizioni di vita delle persone anziane in termini di povertà, solitudine, qualità delle abitazioni ed  accesso ai servizi socio-sanitari pubblici”.

Per Confcommercio Terni “è fondamentale che le politiche territoriali contrastino con urgenza tale declino. Prioritariamente servono interventi volti a sostenere la polarità urbana di Terni e la sua forza attrattiva rispetto ai Comuni ed alle Province limitrofe, anche di fuori regione. La Confcommercio Terni ritiene necessario investire maggiormente sull’identità della nostra comunità, su un protagonismo delle istituzioni locali che, in forma innovativa, rimettano in moto e sostengano una capacità autorigenerante capace di definire ed indirizzare un nuovo modello di sviluppo locale”.  

“Occorre avere il coraggio di declinare una nuova visione ed una rinnovata sostenibilità del territorio, con una maggiore capacità di fare sistema a livello istituzionale e privato. Altrettanto importante appare il potenziamento delle dotazioni infrastrutturali, così come di quelle tecnologiche e formative, nonché l’impegno nel reperire risorse adeguate per sostenere gli investimenti sul territorio. Serve rilanciare il protagonismo anche di questa parte di Umbria – conclude la nota – al fine di garantire un trend di crescita univoca ed omogenea in tutta la Regione”.

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