Nella società moderna, i disabili, così come tutte le persone con ridotte capacità motorie, non solo non rappresentano più una problematica, ma ormai da tempo sono considerate una risorsa e un’opportunità in più.
Consentire loro l’accesso, apre a nuove forme di turismo, offre ulteriori target di utenza e permette al pubblico, così come al privato, di giocarsi una carta in più, oltre che essere al passo con i tempi e dimostrare una particolare sensibilità.
E tra le aziende leader del settore, in Italia, spicca sicuramente la Faboc, che nasce nel 1985 proprio come azienda che si occupa di progettazione e costruzione di macchine speciali, automatizzate, per vari settori industriali.
Dopo le prime richieste di apparecchiature per il trasporto di persone con ridotte capacità motorie, dal 1995 la Faboc sceglie di investire in questo settore, e di dedicarsi – esclusivamente – alla progettazione e realizzazione di soluzioni per il superamento delle barriere architettoniche, ottenendo numerosi consensi da parte della clientela.
Grazie alle strumentazioni della Faboc, ad esempio, è consentito davvero a tutti l’accesso al Museo di Brescia, a Palazzo Pitti a Firenze, alle Cappelle Medicee ed a Palazzo Vecchio sempre a Firenze, tanto per citare alcuni interventi. Soluzioni pratiche, e ottimamente integrate nell’ambiente interno.
L’accessibilità a musei e luoghi d’arte, specialmente in Italia che ne è il Paese più ricco al mondo, apre frontiere rivoluzionarie, destinate a riportare al centro l’attenzione sui visitatori e le loro esigenze.
Una strada già tracciata all’estero, capace di restituire centralità sociale ad un’istituzione che merita di accompagnare il cambiamento di una società sempre più equa. Il museo è il luogo delle potenzialità; in questo senso, la riflessione sui temi dell’accessibilità è ormai prioritaria. Quello dell’accessibilità è, in senso stretto, un settore relativamente datato.
Erano gli anni Sessanta e, anche in Italia, si iniziava a parlare di barriere architettoniche. Ad oggi, la disciplina, soprattutto in ambito museale, è molto cambiata. Si è arricchita di nuove riflessioni teoriche che ne fanno un tema di discussione articolato, soprattutto sul fronte delle possibili barriere e delle ricadute collettive.
Aprire il museo alla disabilità offre l’opportunità di riformulare la complessità delle strategie educative. Ipotizzare un museo aperto all’inclusione della disabilità significa, d’altronde, rispondere a una molteplicità di pubblici le cui esigenze, per quanto reali, non sempre sono dichiarate: mamme con il passeggino, anziani che hanno bisogno di soste frequenti, persone con una tenuta dell’attenzione ridotta. Sordi, persone ipovedenti, anche.
Grazie all’esperienza acquisita e alla flessibilità della struttura produttiva, la Faboc può realizzare anche impianti speciali per soddisfare le richieste del singolo cliente nel rispetto del continuo aggiornamento della normativa aziendale ed europea.
La filosofia della Faboc è offrire prodotti tecnologici, ma di semplice utilizzo, che aiutino le persone con problemi di mobilità a conquistare la propria autonomia.
E’ questo l’obbiettivo che stimola a progettare nuove soluzioni, alcune delle quali perfettamente integrabili con l’ambiente circostanti al punto da diventare quasi invisibili.
Tra l’altro, sono previste anche agevolazioni per montascale e speciali detrazioni e contribuzioni: Agevolazioni per montascale, detrazioni e contributi previsti
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