Il progetto per contrastare la povertà energetica riguarderà 80 famiglie di Gubbio e 80 di Gualdo Tadino
Approda in Umbria “Energia in periferia”, l’iniziativa promossa su scala nazionale da Fondazione Banco dell’energia per supportare famiglie a rischio povertà energetica residenti nelle zone periferiche delle città.
Il progetto, realizzato grazie al contributo di JTI Italia, fra i principali player del mercato italiano del tabacco e da sempre in prima linea sui temi della sostenibilità, darà supporto a 160 nuclei familiari – 80 nel Comune di Gubbio e 80 in quello di Gualdo Tadino – attraverso il sostegno diretto al pagamento delle utenze e con un percorso di educazione e consapevolezza energetica che permetta ai beneficiari di ridurre i propri consumi.
L’iniziativa, che prevede anche l’istituzione di uno sportello formativo sulle tematiche dell’energia e del risparmio energetico a Città di Castello, è stata presentata oggi (9 maggio) nel Comune di Gubbio, alla presenza del sindaco Filippo Mario Stirati, del sindaco di Gualdo Tadino Massimiliano Presciutti e del primo cittadino di Città di Castello Luca Secondi. Tra gli altri sono intervenuti anche Marco Patuano, Presidente Banco dell’energia, Lorenzo Fronteddu di JTI Italia, Giovanni Bruno, presidente Fondazione Banco Alimentare, Damiano Marinelli di Unione Nazionale Consumatori, Monsignor Luciano Paolucci Bedini, Arcivescovo di Gubbio e Città di Castello, Monsignor Ivan Maffeis, Arcivescovo di Perugia e Città della Pieve.
Il progetto “Energia in periferia” si inserisce all’interno di uno scenario preoccupante sul fronte della povertà energetica nazionale: la vulnerabilità economica e sociale delle famiglie che rischiano di non poter accedere a un paniere minimo di beni e servizi, infatti, si è aggravata sempre di più con l’incremento dei prezzi dell’energia. Il Rapporto dell’OIPE – Osservatorio Italiano Povertà Energetica – segnala un’incidenza media del fenomeno del 6,7% in Umbria, ponendola al 10° in Italia. Secondo i dati Istat 2021, inoltre, il 7,5% delle famiglie italiane vive in povertà assoluta (con un andamento crescente negli ultimi 15 anni) e cioè non ha risorse sufficienti per procurarsi beni e servizi essenziali. Il rischio di povertà o esclusione sociale riguarda circa 1 italiano su 4 (25,4%) e il fenomeno della povertà energetica segue la stessa tendenza con l’8,5% delle famiglie italiane (fonte OIPE).
In questo quadro drammatico, che spinge a trovare soluzioni a breve e medio termine per supportare nell’immediato le persone che già vivono situazioni di grave difficoltà, il progetto “Energia in periferia” mira a fornire un sostegno concreto, coinvolgendo non solo il Banco dell’energia, ma anche enti no profit, soggetti accademici e aziende private, in un’ottica di networking che permetta di dare un contributo tangibile e duraturo alle comunità. “Energia in periferia” Umbria vede anche la collaborazione di Banco Alimentare e Adiconsum, dell’Unione Nazionale Consumatori e delle associazioni Caritas Gubbio e Banco di solidarietà Gualdo Tadino, che sceglieranno le rispettive 80 persone da aiutare.
L’iniziativa vedrà poi una fase finale dedicata a misurare l’impatto e l’efficacia del progetto attraverso un questionario di monitoraggio demografico, mirato ad analizzare il tessuto sociale in cui il programma si inserisce e a effettuare una valutazione dei risultati. Le informazioni raccolte in forma anonima saranno utilizzate dal Banco dell’energia per produrre, con il supporto dell’OIPE, una fotografia del contesto in cui l’iniziativa si è sviluppata e dell’impatto generato, perché diventi una best practice replicabile in altri contesti di fragilità.
“È motivo di orgoglio per il Banco dell’energia – ha commentato il suo presidente Marco Patuano – inaugurare un nuovo importante progetto per contribuire a sostenere attivamente le famiglie umbre che vivono nel quotidiano la difficoltà di non potere accedere pienamente all’energia. In questa fase storica non avere la corrente non significa solo non poter fare una doccia calda ma anche non poter lavorare o garantire gli studi ai propri figli. Con questa attività entriamo in quei territori dove il fenomeno della povertà energetica negli ultimi anni è cresciuto esponenzialmente”.
“Siamo davvero orgogliosi di essere al fianco di Banco dell’Energia in questa iniziativa – ha dichiarato Lorenzo Fronteddu di JTI Italia – Per noi di JTI, favorire la sostenibilità dei territori nei quali operiamo è un aspetto centrale del fare impresa. Qui in Umbria, abbiamo investito in modo crescente nel corso degli anni e continueremo a farlo, come testimonia il nostro recente impegno ad acquistare per i prossimi tre anni tabacco italiano. Oggi inauguriamo questa iniziativa che mette ancora una volta le persone al centro”.
“I rincari delle bollette sull’energia registrati in questi primi mesi dell’anno rischiano di mettere letteralmente in ginocchio economia locale e famiglie – ha aggiunto il sindaco di Gubbio Filippo Stirati – Per questo è fondamentale ogni intervento per sostenere chi è in difficoltà: l’iniziativa del Banco dell’Energia non solo prevede un aiuto diretto alle famiglie tramite il pagamento delle utenze, ma anche un importante percorso di educazione all’utilizzo dell’energia. Non c’è dubbio che spetterà al Governo affrontare il tema celermente e con risorse adeguate, così da frenare conseguenze che potrebbero rivelarsi devastanti su un tessuto sociale già duramente colpito dalla crisi economica e pandemia, ma iniziative come questa possono dare un importante respiro e un concreto aiuto a tante situazioni difficili del nostro territorio”.