L'assessore delegata, Stefania Moccoli, chiede un intervento della Regione per salvaguardare i soggetti senza scopo di lucro
Un intervento straordinario a sostegno del Terzo Settore per far fronte all’emergenza Covid-19: a chiederlo alla Regione Umbria e coinvolgendo altri assessori alle politiche sociali della Zona Sociale 8 è Stefania Moccoli.
L’assessora alle politiche sociali del Comune di Trevi “invita la Regione a valutare l’opportunità di un intervento straordinario a sostegno del Terzo settore, tramite la concessione di contributi ad associazioni e organizzazioni senza scopo di lucro, con l’obiettivo di erogare un sostegno economico a copertura dei costi fissi e incomprimibili nonostante il lungo periodo di inattività, e delle spese straordinarie sostenute dalle associazioni che hanno potuto continuare l’attività ma che per farlo hanno affrontato spese per mettere in sicurezza locali e ambienti”.
Tale richiesta trova motivazione nella “grave situazione di incertezza e difficoltà, causata dall’emergenza da Covid-19 che ha coinvolto pesantemente anche il mondo del volontariato e dell’associazionismo, che ha svolto e sta svolgendo tuttora un insostituibile ruolo di supporto a favore della comunità.
Questi soggetti, anche durante i periodi di lockdown – si legge nel documento -, hanno dovuto comunque sostenere dei costi fissi come canoni di locazione immobili, utenze, ecc.; inoltre hanno visto ridursi sensibilmente le proprie entrate (quote associative, contributi volontari, introiti da eventi/manifestazioni, ecc.). Motivo per cui è concreto il pericolo che molte di queste associazioni siano costrette a cessare definitivamente le proprie attività, con conseguente importante riverbero negativo sulla tenuta sociale delle comunità”.
Per Moccoli i beneficiari delle risorse potrebbero essere i soggetti senza scopo di lucro, quali ad esempio: organizzazioni di volontariato O.D.V. (iscritte nel Registro Regionale delle organizzazioni di volontariato); associazioni di promozione sociale A.P.S. (iscritte nel Registro Regionale delle associazioni di promozione sociale); altre associazioni senza scopo di lucro, e comunque tutte quelle realtà che non hanno beneficiato ad alcun titolo dei ristori del Governo.
Tra i costi e le spese ammissibili potrebbero, a titolo di esempio, essere ricomprese le spese di gestione di immobili (canoni di locazione, utenze, pulizia, ecc.); spese per igienizzazione e sanificazione degli ambienti nei quali viene esercitata l’attività (disinfettanti, detergenti, ecc. e/o interventi effettuati da ditte); acquisto di dispositivi di protezione individuale per garantire la sicurezza dei soci e dei beneficiari delle attività; acquisto di strumenti/dispositivi idonei a garantire il distanziamento (divisori, pannelli, ecc.); acquisto di strumenti/dispositivi di rilevazione della temperatura corporea; acquisto di beni/attrezzature/servizi per lo svolgimento di attività a distanza (PC, tablet, connessioni dati, ecc.); rimborsi spese ai volontari.