Comune Spoleto, presto gli Apo | Polemica sui dirigenti - Tuttoggi.info

Comune Spoleto, presto gli Apo | Polemica sui dirigenti

Sara Fratepietro

Comune Spoleto, presto gli Apo | Polemica sui dirigenti

Dopo la nomina dei dirigenti si lavora per i bandi per le posizioni organizzative. Ma pesano inchieste e sentenze. Movimento 5 stelle all'attacco: "Ennesimo passo falso della Giunta"
Mer, 27/01/2016 - 21:05

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La tanto attesa rivoluzione della macchina comunale è finalmente arrivata, e con essa le polemiche e le contestazioni alle scelte della Giunta Cardarelli in merito ai dirigenti. A scatenare il dibattito politico è il decreto firmato dal sindaco nella giornata di ieri, in cui si nominano 3 dei 6 dirigenti assunti a tempo indeterminato nel Comune di Spoleto a capo di 4 diverse direzioni (lasciandone 3 in staff), quelle definite nella delibera di Giunta di ottobre sulla riorganizzazione della macchina comunale (qui il contenuto della delibera e qui la presentazione pubblica della riorganizzazione). Unica direzione a rimanere “fuori dai giochi” era quella finanziaria, già affidata un anno fa all’unico dirigente a tempo determinato, il dottor Claudio Gori. Il complesso atto del primo cittadino è arrivato dopo un periodo di sospensione della riorganizzazione in seguito alle novità sull’inchiesta penale sul buco di bilancio e tiene conto di varie inchieste e sentenze che riguardano parte del personale dirigenziale.

Incarichi e incontriCome evidenziato ieri da Tuttoggi.info, la direzione tecnica (che riunirà di fatto lavori pubblici ed urbanistica) è stata affidata a Giuliano Maria Mastroforti, quella servizi alla persona e ad interim la direzione sviluppo a Stefania Nichinonni, mentre la polizia municipale è finita nelle mani di Massimo Coccetta. Accanto a questi c’è, come detto, Claudio Gori, dirigente economico – finanziario ed alle risorse umane nominato ai sensi dell’articolo 110 del Tuel. Ad affiancare l’ex direttore generale Angelo Cerquiglini (da qualche mese comandato in Regione) in staff, quindi senza una direzione ma con il compito di seguire specifici progetti, sono finiti l’ormai ex comandante della polizia municipale Vincenzo Russo e la dirigente a sviluppo locale, cultura e turismo Antonella Quondam Girolamo. In particolare Russo è stato incaricato della “progettazione e riprogrammazione della Mobilità generale del traffico e della viabilità“, la Quondam “di seguire i progetti per la candidatura di Spoleto città capitale italiana della cultura“, mentre a Cerquiglini “non è affidato alcun incarico in quanto attualmente in assegnazione funzionale presso la Regione Umbria”. La decisione del sindaco Fabrizio Cardarelli era stata anticipata lunedì pomeriggio da un incontro proprio con i dirigenti, ai quali sono state spiegate le motivazioni. Ieri mattina, invece, si è riunita la “cabina di regia”, che dovrebbe tornare ad incontrarsi nei prossimi giorni.

I bandi per gli Apo – I responsabili delle nuove aree dovranno ora “pianificare” le direzioni di loro competenza, chiarendo come organizzarle. In base a questo ciascuno di loro, e sarà il prossimo passo della riorganizzazione della macchina comunale, dovrà emanare un bando per l’individuazione delle posizioni organizzative, i cosiddetti Apo. Finora le uniche nomine arrivate sono state quelle della direzione finanziaria, considerando che il dirigente Gori non era interessato dal bando per gli altri dirigenti. La Giunta comunale, nella nota delibera di ottobre, aveva definito il numero massimo di Apo, 21. Nulla toglierà però ai responsabili delle aree di prevederne di meno qualora lo ritengano più utile all’organizzazione interna. A breve, quindi, dovranno essere emanati i concorsi interni per le figure apicali.

Pesa l’inchiesta sul “buco” – A pesare sulle scelte fatte dal sindaco Cardarelli sono state le inchieste e sentenze che riguardano alcuni dei dirigenti. Vanno comunque fatte due premesse, per chi non è al dentro dei meccanismi della macchina comunale. La prima è che il ruolo svolto dal personale dirigenziale, soggetto alla firma di atti spesso anche delicati, li espone più di ogni altro ad inchieste di carattere penale e contabile, che tra l’altro nella maggior parte dei casi si concludono con un’assoluzione; è per questo che il loro stipendio è ovviamente ben diverso da quello di un semplice dipendente comunale. La seconda premessa è che 6 dei 7 dirigenti attualmente in forze al Comune di Spoleto sono assunti a tempo indeterminato: la Giunta non può quindi licenziarli e rimpiazzarli, a meno di motivi ben precisi previsti dalle normative in materia. Quindi la scelta su chi incaricare per seguire una direzione o l’altra era “costretta” tra i 6 dirigenti stabilizzati qualche anno fa. Detto questo, quasi tutti i dirigenti comunali sono al centro di vicende giudiziarie. Tre, tutti quelli finiti attualmente in staff, sono al centro della nota inchiesta sul buco di bilancio. Angelo Cerquiglini, Vincenzo Russo e Antonella Quondam Girolamo – insieme a 3 dipendenti comunali, uno dei quali in pensione – sono stati raggiunti poco meno di 2 mesi fa da un avviso di conclusione delle indagini per il reato di falsità di pubblico ufficiale in atto pubblico. Una vicenda che era stata denunciata da parte dell’opposizione nella passata legislatura, quella che appunto oggi è al governo cittadino. E si spiega bene nel decreto sindacale di nomina dei dirigenti, fatto, viene scritto, “alla luce delle recenti e note vicende giudiziarie che hanno riguardato in prima persona gli altri dirigenti candidati, con i quali si ritiene compromesso il rapporto fiduciario con il Sindaco e l’Amministrazione; infatti, pur riconoscendo agli stessi doverosamente il principio della presunzione di innocenza, i procedimenti in cui risultano coinvolti prendono le mosse da segnalazioni ed esposti direttamente presentati dagli amministratori e nei quali il Comune si considera parte offesa“.

La condanna e la direzione “smembrata” – Diversa è invece la condanna penale passata in giudicato (a 4 mesi, con pena sospesa) nei confronti dell’architetto Mastroforti, per la nota vicenda dell’Ecomostro. La nomina di quest’ultimo a responsabile dell’area tecnica sta facendo scatenare vari gruppi di opposizione, Movimento 5 stelle in primis, e l’opinione pubblica che la ritengono del tutto inopportuna. La Giunta, ed il sindaco in primis, però, ha fatto varie valutazioni, decidendo di assegnare ugualmente a lui l’incarico, prendendo però delle contro-misure. L’area tecnica, concepita riunendo di fatto urbanistica e lavori pubblici in modo da avere una visione più unitaria dei vari progetti, verrà ora “smembrata”, con la vigilanza edilizia ed il rilancio dei permessi di costruire che saranno in campo al dirigente della polizia municipale. “Occorre tener conto – si legge nel decreto sindacale – della recente sentenza penale di condanna per un reato contravvenzionale, passata in giudicato, che ha interessato direttamente l’Arch. Giuliano Mastroforti. Appurato che di per sé non rappresenti una vera causa di incompatibilità o inconferibilità, tuttavia si ritiene opportuno, fino alla completa definizione delle conseguenze della pronuncia penale, che il dirigente tecnico non si occupi del rilascio dei titoli edilizi né delle attività connesse né della vigilanza edilizia“.

La nota del M5s – Da parte della Giunta, quindi, sembra essere stato fatto il possibile, ma questo non basta all’opposizione, pentastellati in primis, che hanno diramato una dura nota contro l’Amministrazione Cardarelli. Ecco il testo integrale: “Completa assenza di pudore per una giunta autorizzata dall’assordante silenzio di una comunità che ha dimenticato il valore dell’indignazione. Pensavamo che la vicenda eco-mostro della Posterna sarebbe stata un banco di prova per questa amministrazione e invece sarà molto peggio perché Cardarelli e la sua Giunta scoprono le carte e si rivelano per quello che sono, cioè totalmente in linea con le amministrazioni precedenti e copia del peggior PD di questi anni. Con L’ordinanza sindacale N. 11 del 26/01/2016 il sindaco ha ufficializzato le nomine dirigenziali riguardanti la riorganizzazione della macchina comunale che come già anticipato con l’ approvazione da parte della giunta il 21 ottobre dello scorso anno prevedeva la riduzione delle direzioni da 7 a 5. Quello che trapela dalla ristrutturazione messa in atto è la difficoltà di un comune che fra indagati e condannati pare perdere pezzi a destra e manca. Ridotti a staff due dirigenti indagati per falso in atto pubblico (Vincenzo Russo e Antonella Quondam Girolamo), cerca di adattarsi con una coperta troppo corta, con un Massimo Coccetta che scalpita, arrivando all’assurdo di affidare i lavori pubblici a quel Giuliano Maria Mastroforti già condannato con sentenza passata in giudicato per abuso edilizio per la nota e vergognosa vicende del c.d. Ecomostro. Evidentemente una condanna a 4 mesi fa curriculum e quindi si procede alla promozione sul campo. La delibera che grida vendetta infatti scrive:

  • si ritiene che il curriculum dell’arch. Mastroforti sia coerente e fornisca adeguate garanzie di perseguimento degli obiettivi dell’amministrazione;
  • attraverso gli incarichi ricoperti ha dato prova di possedere attitudini personali e capacità professionali … tali da confidare nel più proficuo e fattivo impegno per la corretta gestione amministrativa degli incarichi funzionali affidati;
  • nelle precedenti esperienze dirigenziali ha palesato una buona capacità organizzativa del personale, tanto da non aver riscontro di doglianze o segnalazioni di non soddisfazione da parte dei dipendenti inseriti nella struttura direttiva affidata e dell’utenza;
  • altri dirigente non offrono le stesse garanzie di affidabilità, competenza ed esperienza;
  • la sentenza penale di condanna non rappresenta una vera causa di incompatibilità e conferibilità, tuttavia si ritiene opportuno, fino alla completa definizione delle conseguenze della pronuncia penale, che il dirigente tecnico non si occupi del rilascio dei titoli edilizi, né delle attività connesse né della vigilanza edilizia avendo il reato contestato attinenza con tali materie.

Questa delibera di Giunta di fatto conferma all’Arch. Mastroforti la Direzione Pianificazione ed uso del territorio, poiché accorpa sotto di lui tutta la Direzione Tecnica del Comune di Spoleto riunendo urbanistica e lavori pubblici. TUTTA LA DIREZIONE TECNICA DEL COMUNE DI SPOLETO!!! Il tutto senza nessun riferimento ad un parere dell’ordine degli architetti che dovrebbe esprimersi sui fatti citati. E che dire della nefasta decisione di fondere la direzione turismo e cultura con quella dello sviluppo economico, togliendole di fatto priorità? Che ne pensa l’Assessore Quaranta? All’indomani della bocciatura di “Spoleto capitale italiana della cultura 2017”, questa decisione la dice lunga su un’ amministrazione a capo di una comunità che si professa a vocazione turistico culturale, ma che nei fatti dimostra anche in questo ambito di navigare a vista senza un reale progetto ed ancora in cerca di una sua identità. Come M5S da sempre in campo per una trasparenza a tutto tondo nel governo della cosa pubblica e per uno sviluppo armonico e sostenibile della città, questo rimpasto rappresenta l’ennesimo passo falso di una giunta che si è proposta come antagonista alla precedente, ma che in realtà ne sta portando avanti le istanze senza soluzione di continuità”.

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