Lunga vita al Presidente! Si è conclusa con questo augurio la serata che ha visto il Club Alè festeggiare i primi 50 anni del suo presidente, il sempreverde Roberto Paciotto. Alla serata, tenutasi al Ristorante San Lorenzo, c’erano pressochè tutti, anche se non è sfuggita l’assenza del presidente onorario Giacomo Brunetti (che sia lui il presidente del Governo Ombra che ormai da mesi tenta invano la carica ai ‘veterani’?): dal vice presidente vicario Giampaolo Campana al vice presidente Franco Asaro, all'amministratore delegato Andrea Rotini, al segretario del Club Mario Gelsomini, ai soci Federico Petroni, Antonio Cordani, Piero Perugini, Marino Scarabottini e Alberto Del Frate. Tutti maschietti, come impone lo statuto anche se una eccezione è stata fatta per la sorella del presidente, Silvia, la quale, a fine cena, ha offerto il dolce, accompagnata da un’altra spoletina doc, Roberta Galli. Qualche altra intrusione c’è stata fra gli altri ospiti del ristorante, richiamati dal ‘bel canto’ di Paciotto & Co.
Il “giallo” della Brillantata e la conferma di Asaro – dicono i bene informati che per circa un’ora la Brillantata, la preziosissima collana che solo il presidente può indossare, sia sparita per circa un’ora. Uno scherzo con ogni probabilità del Governo Ombra che ha però fatto sudare a freddo il vertice del Club. Qualche altro momento di tensione c’è stato quando i giovani leoni hanno messo in discussione l’autorità del vice presidente Asaro. Immediata è scattata la votazione che ha portato ad un pareggio (3 a 3). Che ha così riconfermato, sembra a norma di Statuto, l’imprenditore nella carica di vice presidente.
Un cuore grande così – che fossero dei buoni amici e amassero lo stare insieme lo si sapeva. Ma che avessero anche un cuore grande così, lo si è scoperto solo ieri sera quando hanno votato all’unanimità, a partire dalla festa di Paciotto, che i regali per i loro compleanni dovranno esser tramutati in offerte da devolvere alla Aglaia. Pena il defenestramento dal Club.
Il menù – a decidere il menù è stato lo stesso festeggiato con Francesco Tomassoni del San Lorenzo, che si è superato preparando una cena che ha strappato applausi ad ogni portata: millefoglie di pane corasao con patè di cacciagione, pomodoro confit e rosmarino; cestino di pasta fillo con radicchio e speck all’aceto balsamico e rosa di prosciutto di Norcia; paccheri su ampolla di vetro con ragù bianco di coniglio su vellutata di parmigiano con fave e tartufo; angus argentino e fiori di zucca croccanti. Il tutto condito con pregiati vini umbri e, per finire, con Veuve Clicquot a go go.
L’inno – subito dopo la blindatissima cena si è dato il via al ‘solito’ karaoke con Rotini – con cravatta nera a cingere la fronte, ricordando così il più muscoloso Rambo – a smanettare la consolle per ricercare le varie basi musicali. Infine l’inno del Club, “Io Vagabondo” dei Nomadi. Un inno alla libertà per questi “aleniani”: di giorno e di sera stimati professionisti. Ma per una notte al mese scapestrati evergreen. Come Statuto impone.
(modificato alle 8.15 del 15.09.2008)
