Lavoro sinergico di numerosi soggetti che si sono adoperati affinché il versante spoletino dei Monti Martani sia dotato di questo presidio sanitario di primo soccorso
Cinque frazioni di Spoleto nell’area dei monti Martani sono state dotate di altrettanti defibrillatori. Si tratta di Terzo San Severo, Monte Martano, Roselli, Ocenelli e San Gregorio di Ocenelli che usufruiranno di cinque apparecchi montati su un totem tecnologicamente adeguato con indicati i rispettivi numeri telefonici delle persone che sono state formate all’utilizzo di questo importantissimo strumento salva vita.
Tutto ciò si deve al lavoro sinergico di numerosi soggetti che si sono adoperati affinché il versante spoletino dei Monti Martani sia dotato di questo presidio sanitario di primo soccorso. La cerimonia di presentazione del progetto si è tenuta sabato scorso alla presenza del sindaco Andrea Sisti.
In particolare il Pd di Spoleto ringrazia il Consigliere comunale Guerrino Lucentini ideatore e consulente tecnico del progetto supportato con vigore ed entusiasmo dal presidente della Pro loco di Terzo San Severo, Leonardo Panella che ha coinvolto le altre realtà del territorio. Tra queste la Pro loco Castello Martano e l’Associazione Cima Panco, ma anche e soprattutto la Comunanza Agraria presieduta da Angelo Albanucci a cui si deve l’acquisto di 4 defibrillatori, mentre quello in dotazione a Montemartano è stato acquistato grazie al contributo di soggetti privati (Teknocar, Sicaf, Officina Romani e Ristorante Belvedere). Graziano Luzi di Teknocar ha sostenuto anche i costi del materiale dei totem con la tipografia L.F. che ha a sua volta sponsorizzato la loro realizzazione.
“La risposta al progetto è stata veramente eccezionale – commenta il consigliere comunale del Pd Guerrino Lucentini – . Abbiamo attivato sinergie e nessuno si è tirato indietro. Va sottolineato che nel periodo post Covid, l’Avis e il Comune di Spoleto hanno organizzato corsi che hanno permesso di formare, in questo territorio 35 persone in grado di utilizzare i defibbrillatori. Siamo partiti da loro e dalla necessità di dotare un’area vasta come quella pedemontana dei Monti Martani, lontana dai presidi sanitari, di questa strumentazione”. Un grazie quindi a chi impegnandosi ha concretizzato questo importante progetto che è la riprova di come l’unione fa la forza.