Il commovente appello con la docente storica
Correva l’anno 1973. L’anno delle dimissioni di Andreotti, delle canzoni di Baglioni e dei
Pink Floyd, delle cabine a gettone e delle Polaroid. Correva l’anno 1973 quando all’Istituto
Commerciale di Foligno (oggi Istituto Tecnico Economico Aeronautico) si diplomano i 31 alunni della
V A, indirizzo Mercantile. E a distanza di mezzo secolo d’allora, tutta la classe si è ricomposta,
insegnante compresa. Sono tornati nella loro vecchia aula, al secondo piano dello storico istituto
folignate, e lì hanno ripreso ognuno il proprio posto, quello lasciato cinquant’anni fa, al suono
dell’ultima campanella. L’ottantatreenne Emma Maria Bertoni Bovini, ex docente di Ragioneria ed
Economia Aziendale, ha ripreso possesso della cattedra, ha inforcato gli occhiali e con la voce rotta
dall’emozione ha cominciato a fare l’appello. A rispondere presente sono stati in ventuno, commossi
quanto la loro insegnante. Una istantanea a colori, quella scattata venerdì mattina a scuola, che
ricalca la foto in bianco e nero in cui i sessantottenni di oggi di anni ne avevano appena diciotto.
La reunion
Non ancora maggiorenni, secondo la legge di allora, che due anni dopo avrebbe abbassato la soglia
della maggiore età da 21 a 18 anni. Ad assistere alla réunion i maturandi di oggi, classe 2005, che di
buon grado hanno ceduto i propri posti agli alunni di ieri, quelli dai capelli grigi e con qualche ruga
a solcare i volti ma con la stessa vitalità di quando si scambiavano sotto il banco le figurine Panini
con le foto dei calciatori. Una sorta di staffetta generazionale, quella andata in scena allo Scarpellini,
dove per un giorno si sono sciolti in un abbraccio virtuale nonni e nipoti, uniti dall’insondabile magìa
della scuola superiore. Ora gli alunni del ’73 sono tutti in pensione, dopo una vita spesa come
bancari, commercialisti, medici, imprenditori, dipendenti statali o di aziende multinazionali. Due di
loro non ci sono più ma al momento dell’appello è sceso, spontaneamente, un minuto di silenzio
per ricordarli. E dopo aver guardato indietro, il tempo di un pranzo tutti insieme a ricordare gli anni
memorabili della scuola, i ragazzi del 1955 pensano al futuro e programmano, da qui in avanti di
incontrarsi almeno una volta all’anno. Perché – parafrasando Ligabue – il meglio deve ancora venire.
“La scuola non ha fallito”
“CERCARSI E RITROVARSI DOPO 50 ANNI E’ LA PROVA CHE LA SCUOLA NON HA FALLITO”
Nella giornata di venerdì i diplomati del ’73 hanno voluto ringraziare Federica Ferretti, dirigente
scolastico dello Scarpellini, per la disponibilità ad accoglierli nei rinnovati spazi dell’Istituto. “Il
ricordo della scuola superiore e con essa la maturità – ha detto la preside – accompagna i ragazzi di
tutte le generazioni e il diploma rappresenta una specie di rito di passaggio, traccia una linea di
demarcazione. C’è un prima, l’adolescenza, e un dopo, l’età adulta. Per questo gli anni della scuola,
con tutto il loro carico di contraddizioni – ha continuato la Ferretti – rimangono impressi
indelebilmente nel cuore di tutti. Cercarsi e ritrovarsi dopo cinquant’anni è la testimonianza
tangibile che la scuola, nella sua missione di aggregazione, non ha fallito”.
Tre generazioni nella stessa scuola
NELLA STESSA SCUOLA PER TRE GENERAZIONI FOLIGNO – Camilla Carmeli ha 16 anni e frequenta la classe III M dell’Istituto Scarpellini. Suo padre Andrea, che di anni ne ha 48, si è diplomato anche lui nella stessa scuola della figlia. Così come Luigina Santeficetur, 68 anni, tra gli ex alunni che venerdì, a distanza di 50 anni dal giorno del diploma, hanno partecipato al raduno dei compagni di classe.