Il segretario di Assisi - Bastia promette mobilitazione
La Cgil insorge dopo la decisione della sospensione dell’attività della chirurgia dell’ospedale di Assisi, per almeno un mese, in conseguenza dell’acutizzarsi della pandemia da Covid. “La decisione di interrompere (per almeno un mese, si dice) l’attività chirurgica all’ospedale di Assisi è assurda, grave e inaccettabile – dice Maurizio Ceccarani, segretario lega Spi Cgil di Assisi – Bastia – L’assenza di personale, che viene addotta come motivazione, non giustifica tale impostazione e semmai conferma l’inadeguatezza delle politiche messe in atto dalla giunta regionale“.
Ospedale di Assisi senza chirurgia per un mese: protesta la giunta
“Politica sanitaria non all’altezza”
“La realtà amara – prosegue Ceccarani – è che nella nostra regione manca una politica sanitaria all’altezza della situazione e quando una politica c’è è tutta impostata sullo smantellamento del servizio sanitario pubblico e sulla privatizzazione, come dimostrano le linee guida del nuovo Piano sanitario regionale. Tale impostazione però si scarica sui cittadini(come dimostra anche l’annosa questione delle liste d’attesa), a partire dai pensionati e dagli anziani, che esprimono più bisogni e più fragilità!“.
Ospedale strategico
Il sindacalista ricorda che “l’ospedale di Assisi è strategico non solo per le 60 mila persone, che abitano nel territorio circostante, ma anche per quello che la città di S.Francesco esprime da un punto di vista turistico e non solo. Noi ci opponiamo alla scelta di chiudere l’Ospedale di Assisi e lo SPI CGIL proporrà da subito, di costruire un immediata mobilitazione unitaria e popolare per tutelare un presidio cosi’ importante per la difesa della salute dei cittadini“.