Ceri di Gubbio, "Via ch'eccoli" | Sant'Ubaldo entra in Basilica da solo - Tuttoggi.info

Ceri di Gubbio, “Via ch’eccoli” | Sant’Ubaldo entra in Basilica da solo

Redazione

Ceri di Gubbio, “Via ch’eccoli” | Sant’Ubaldo entra in Basilica da solo

La pioggia minaccia la grande festa | Istituzioni presenti come ogni anno | Marini, "Ceri siano patrimonio Unesco"
Dom, 15/05/2016 - 12:23

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Aggiornamento ore 20.15 – Si sono aperte le porte della Basilica di Sant’Ubaldo in cima al Monte Ingino all’arrivo della macchina del patrono di Gubbio. Con quest’ultima fase, si è conclusa la corsa dei ceri di Gubbio, condotti a spalle per tutta la giornata dai ceraioli, per la consueta festa, anche in questo 2016. Il cero di Sant’Ubaldo è dunque entrato in basilica da solo senza attendere l’arrivo di Sant’Antonio e San Giorgio. Solo dopo, le porte della chiesa si sono aperte per accogliere anche gli altri Santi.

Aggiornamento ore 18.10 – La pioggia è stata inclemente e ha bagnato anche la tradizionale festa dei Ceri di Gubbio, tanto attesa, come ogni anno, per il 15 maggio. La folla ha partecipato numerosa al grande spettacolo, riempiendo i tratti principali di Gubbio, come il centralissimo Corso Garibaldi. Nel pomeriggio, intorno alle 17.30, è partita la corsa al grido “Via ch’eccoli“, iniziata con la Calata dei Neri, in via Dante, per poi tornare in piazza Grande. Da lì, i ceraioli partiranno verso l’ultimo tratto, al segnale del sindaco, che darà il via scuotendo un fazzoletto bianco dalla finestra del Palazzo Comunale. Al suono del Campanone i Ceri eseguiranno tre giri in senso antiorario, prima di tuffarsi sulla lunga strada sterrata, articolata in nove viali e otto tornanti, verso la cima del Monte Ingino dove c’è la Chiesa di Sant’Ubaldo. L’emozione, intensa, è palpabile.

Aggiornamento ore 14.40 – La tradizionale corsa dei Ceri di Gubbio ha avuto il suo inizio. Complice il sole e il meteo che continua ad essere clemente sulla città, i ceraioli, che a spalle portano le macchine di Sant’Ubaldo, San Giorgio e Sant’Antonio Abate, hanno cominciato la loro corsa. In mattinata la tradizionale consegna dei mazzetti di fiori, legati alla divisa dei ceraioli per tutta la giornata. Poi, intorno alle 11.30, l’investitura del primo capitano, Luca Pecci, da parte del sindaco della città di Gubbio, Filippo Stirati, e con la benedizione del vescovo, Mario Ceccobelli. Poco dopo, è avvenuto uno dei grandi momenti della festa, ossia la spettacolare ‘Alzata‘. I ceraioli, preceduti dai Capodieci, hanno disceso le scale del Palazzo di piazza Grande, portando in processione Santi e brocche. I capodieci sono saliti sulle stanghe delle macchine, poi versato l’acqua contenuta nella brocca tra cero e barella. Al cenno d’intesa, hanno sollevato e gettato la brocca vuota in avanti tra gli spettatori. Alla fine il volo d’angelo, e la spinta da dietro dei ceraioli. E’ cominciata così la corsa, con l’ordine da rispettare che prevede sempre Sant’Ubaldo avanti e a seguire San Giorgio e Sant’Antonio. Tre i giri completi di corsa, le cosiddette “girate” intorno al pennone, prima di prendere il veloce cammino per le vie della città, fermandosi solo di fronte ai balconi di alcune case per salutare gli eugubini. Ed sono stati proprio i ceraioli di Sant’Ubaldo che, durante una delle ‘girate’, hanno avuto un’incertezza, tanto da effettuare una pericolosa ‘penduta‘. La macchina ha oscillato, per poi tornare in sede tra le braccia dei ceraioli e proseguire la corsa.

Il prossimo momento saliente della festa sarà alle 17.30, quando comincerà la corsa verso la Basilica di Sant’Ubaldo sul Monte Ingino, divisa in quattro tappe per 4.300 metri.

Il grande giorno è arrivato: come ogni 15 maggio, a Gubbio, la festa dei Ceri invade vie e piazze per la tradizionale corsa dei ceraioli, che per tutta la giornata, dall’alzata in piazza Grande e fino alla Basilica in cima al Monte Ingino, correranno con in spalla le tre macchine di Sant’Ubaldo, San Giorgio e Sant’Antonio Abate. A minacciare la festa c’è l’incognita maltempo, quando nel resto dell’Umbria, in particolare a Perugia, la pioggia scende copiosa. Per adesso, e si spera per tutto il resto della giornata, splende comunque il sole in quel di Gubbio, nonostante ci siano un po’ di nuvole minacciose.

Il programma, iniziato in verità molto presto questa mattina con la sveglia dei tamburini per capodieci e capitani, prevede uno dei momenti più emozionanti tra le 11.30 e le 12, quando avviene l’Alzata in piazza Grande. I tre Ceri saranno guidati dal primo capitano Luca Pecci e dal secondo capitano Vincenzo Lauri. Fondamentali anche i tre capodieci, e rispettivamente Stefano Rossi per il Cero di Sant’Ubaldo, Matteo Battistelli per San Giorgio e Michele Gaggiotti per Sant’Antonio.

Tra le varie tappe che scandiscono la giornata, accompagnate dal suono delle campane suonate dai campanari, si arriva poi alle 18, con l’altro momento emozionante: è a quel punto che inizia la Corsa fino alla Basilica di Sant’Ubaldo, su in cima al Monte Ingino. I ceraioli corrono, sempre con in spalla le macchine, preceduti dall’Armata a cavallo con il Trombettiere che suona la carica, incitati dalla folla che grida “Via ch’eccoli“. Nessun sorpasso (vietato, tra l’altro) e, si spera, nessuna caduta od oscillazione pericolose. L’ordine pedissequo da rispettare è  Sant’Ubaldo, San Giorgio e Sant’Antonio, in una volata di circa 4.300 metri, per un percorso suddiviso in quattro tratti.

Guarda i video di TuttOggi.info:

L’ALZATA

LA CALATA DEI NERI

L’ARRIVO

Per questa grande giornata di festa, tante, come di consueto le istituzioni presenti, che testimoniano il loro arrivo a Gubbio. Tra loro anche la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini. Sono a Gubbio dove si rinnova la straordinaria Festa della Corsa dei Ceri. I Ceri sono non la tradizione, ma la Storia di Gubbio e della nostra Regione”. È quanto scrive la presidente Marini, in un post sul suo profilo personale di Facebook. “Dal 1160 – scrive la presidente, che sarà a Gubbio fino a domani per partecipare anche alle celebrazioni del Santo Patrono, Sant’Ubaldo – si rinnova ogni anno questa straordinaria festa religiosa e civile, popolare e emozionante. Ma i Ceri sono anche lo stemma dell’Umbria, della Regione come istituzione. Sarà importante con il Comune di Gubbio e con il Ministero dei Beni e attività culturali arrivare al riconoscimento Unesco. Ed ora Eccoli…”. La presidente Marini ricorda poi che “oltre quaranta anni fa l’Umbria intera, attraverso il Consiglio regionale, decise e scelse un simbolo che doveva rappresentare l’identità regionale: ‘I tre Ceri di Gubbio’. Ho sempre detto, e mi piace ripeterlo oggi, nel giorno della Festa, che questo simbolo è quello che meglio e più di altri riesce a fare sintesi, come si dice, dell’identità di un’intera comunità regionale. Dunque le ragioni che spinsero allora, verso questa scelta, i nostri ‘padri costituenti’ di quella stagione del regionalismo – conclude – sono ancora oggi valide ed attuali”.

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