Caso profughi, lungo confronto in Consiglio | "Presto tavolo con Prefettura e onlus" - Tuttoggi.info

Caso profughi, lungo confronto in Consiglio | “Presto tavolo con Prefettura e onlus”

Davide Baccarini

Caso profughi, lungo confronto in Consiglio | “Presto tavolo con Prefettura e onlus”

L'emergenza immigrazione e la questione Prato hanno tenuto banco per circa due ore nell'ultima seduta dell'assise tifernate | Bacchetta "Sprar scavalca Comuni, occorre accoglienza diffusa"
Mar, 06/09/2016 - 18:46

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E’ durato circa due ore il dibattito in Consiglio comunale riguardante la questione profughi. Nel giorno in cui gli 8 ragazzi sono giunti in via San Florido, nel quartiere Prato, ieri pomeriggio (lunedì 5 settembre) sono state numerose le prese di posizione da parte di tutte le forze politiche all’interno della Sala del Consiglio.

Oggetto del confronto sono stati i meccanismi di distribuzione dei migranti sul territorio tifernate ed in particolare lo Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati), che fa parte della rete dell’accoglienza nazionale, gestita del ministero dell’Interno, insieme a Centri di accoglienza, centri di identificazione ed espulsione e strutture temporanee. Ponendosi nell’ambito della recente legislazione sull’emergenza umanitaria lo Sprar nasce per i migranti a cui è stato riconosciuto lo status anche se, con il persistere degli arrivi, la sua funzione si è estesa anche all’accoglienza immediata.

Luciano Bacchetta (Copia)Per il sindaco Luciano Bacchetta, che prima di tutto ha ribadito come ci voglia “rispetto per chi è arrivato qui cercando un mondo che non c’è”, “lo Sprar scavalca i Comuni, di cui non è prevista né l’informazione né l’assenso. In Umbria la percentuale di migranti è di 2,5 ogni 1000 abitanti ma attualmente solo 20 Comuni su 92 ospitano queste persone. Non c’è una programmazione unitaria: ad esempio un piccolissimo comune ne ospita quasi 100 perché un albergatore ha messo a disposizione la sua struttura. Lo Sprar sarebbe efficace se fosse lo strumento esclusivo ma è complementare ad altri. A fronte di 1700 richiedenti asilo Perugia, ad esempio, ne accoglie 57 con lo Sprar e tale circostanza significa che le associazioni possono muoversi in autonomia”.

Presto l’assessore ai Servizi sociali Luciana Bassini incontrerà i coinquilini e l’Arci affinché la presenza degli otto giovani sia indolore per tutti. Il caso del Prato ha suscitato attenzione ma dobbiamo considerare che nel centro storico, vicino a Piazza del Garigliano, ci sono altri 10 migranti, in carico alla Caritas, e non si sono verificate particolari reazioni. Il problema sono i parametri di assegnazione, ora affidati quasi esclusivamente alle disponibilità di appartamenti. Ma in assenza di norme in tal senso, dobbiamo fare uno sforzo per inventare soluzioni adeguate ad una tragedia mondiale, che Città di Castello non può certo arginare

Prima del dibattito si è partiti con l’accorpare l’interrogazione di Luciano Bartolini (Psi), sui progetti di inclusione e lavori socialmente utili per i profughi, e l’interpellanza di Nicola Morini (Tiferno insieme), sulle modalità di accoglienza degli stessi.

bartolini

Bartolini ha chiesto informazioni sugli 8 ragazzi alloggiati al Prato e sulla possibilità di “lavori socialmente utili in cui coinvolgerli senza pesare sulla collettività e offrendo un percorso di formazione lavorativa”. “Così facendo – ha aggiunto – si potrà dare un segnale positivo alla popolazione, contribuendo a rendere utile e funzionale la permanenza in città dei profughi, attraverso un percorso di integrazione che  consentirà ai profughi stessi di maturare esperienze lavorative oltre che didattiche e scolastiche e di rendere un servizio alla città”.

moriniMorini, d’accordo con il sindaco Bacchetta, ha ammesso che “l’accoglienza non è facile da gestire” ma ha specificato che “l’Amministrazione si è detta favorevole ad un’accoglienza diffusa mentre il Pd ha rilanciato lo Sprar. Il Consiglio deve dare indicazione e la Giunta chiarire le iniziative che vuole adottare; se esiste una mappa degli arrivi, quali sono le zone adatte e quali le associazioni coinvolte, quali controlli su chi profugo non è, e su come l’Amministrazione esprimerà la sua contrarietà alla linea del governo”.

zucchiniIl capogruppo Pd, Gaetano Zucchini, ha parlato di un fenomeno gigantesco: circa 149mila arrivi nel 2015 (uno ogni 400 residenti italiani), di cui 80mila hanno richiesto il sistema per la protezione internazionale: “C’è una emergenza politica ed una umanitaria: il governo deve chiedere più vicinanza alla Ue, ma tale istanza non elude che chi arriva ha bisogno di tutto subito. Lo Sprar serve a determinare parametri di accoglienza e non a spalmare sui Comuni disponibili l’emergenza. Tutti i territori dovrebbero partecipare e definire il proprio equilibrio esterno”.

marchetti

I rifugiati per i nostri dati sono solo il 6% degli arrivi, il restante è formato da clandestini che manteniamo per un anno e non per un mese, come fanno Francia e Germania – ha detto Riccardo Augusto Marchetti, capogruppo della Lega Nord – “Far lavorare gratis i migranti come vorrebbe Bartolini è schiavismo: i contributi per le loro retribuzioni vanno alle associazioni. Se qualcosa è stanziato, deve andare ai cittadini italiani”.

lignaniBisogna partire da un presupposto: la legge nazionale è sbagliata  ha dichiarato Andrea Lignani Marchesani, capogruppo i Fratelli d’Italia – la proposta di Bartolini è teoricamente giusta ma pone problemi di realizzazione; a Sansepolcro sono stati impiegati e hanno retribuito le cooperative, trasformando l’accoglienza in un business; la soluzione è abbattere il governo nazionale e cambiare le regole con una nuova legge. Non possiamo fare del centro storico un quartiere dormitorio e poi parlare del suo rilancio”.

sassoliniMai come questa volta la maggioranza sta attenta alle posizioni dell’opposizione – ha affermato il capogruppo di Forza Italia Cesare Sassolini – Dobbiamo evitare la mercificazione dell’essere umano, trovando disposizioni legislative che lo evitino, che distinguano chi è un rifugiato e chi no; il canale di dialogo con l’associazione coinvolta è positivo ma nessuno deve approfittare di un dramma mondiale per lucrare. E’ necessaria, inoltre, una mappa delle zone adatte”.

pescariPer Mirko Pescari del Pd “non ci si può nascondere dietro il business. Il documento del Pd non ha una proposta blindata ma una consapevolezza certa: le migrazioni sono reali e bisogna gestirle. Lo Sprar è lo strumento ordinario che lo Stato si è dato: ma se aderisce una minoranza tale strumento diventa inutile. Attraverso il regolamento edilizio potremmo individuare aree in grado di non alterare gli equilibri sociali dei nostri quartieri”.

tavernelli

Per Luciano Tavernelli del Pd “l’accoglienza, per il mio partito, è nella legalità e proporzionata alla comunità. Io oggi avrei portato gli otto migranti in consiglio comunale. Sono i figli, poco più che maggiorenni, del nostro mondo: richiedenti asilo che fuggono da soli e senza i genitori. Se deve esserci una ritorsione non può essere contro il privato, autorizzato dalla legge. Lo Sprar è lo strumento giusto”.

masciarri

Ursula Masciarri, consigliere del Psi, ha sottolineato che “la prospettiva è nazionale; il Comune ha competenze residuali ma di persuasione morale. Se tanti comuni hanno detto no allo Sprar è per una ragione tecnica: non c’è negli atti riferimento alla clausola di salvaguardia. In realtà l’adesione potrebbe ritorcersi contro”.

GASPERI“Dobbiamo darci dei punti fermi e conoscere a fondo la questione – ha detto Marco Gasperi, capogruppo del Movimento Cinque Stelle, “inserire persone diverse per lingua, cultura, condizioni generali non può non cambiare l’equilibrio sociale”.

manciniIn primo luogo è necessario un controllo serrato su chi ha diritto e chi no. Le risorse devono essere canalizzate per gli umbri, che anche in tempi recenti hanno perso 10mila giovani in cerca di lavoro altrove – ha sottolineato Valerio Mancini della Lega Nord – L’assenza di donne negli arrivi è poi sospetta e alimenta forme di sfruttamento e di criminalità. Siamo d’accordo che i flussi siano insostenibili ma poi andiamo a prenderli a pochi chilometri dalle coste delle Libia. Dobbiamo dire sì solo a chi sfugge dalla guerra e dalla persecuzione politica”.

bucci

Per Vincenzo Bucci di Castello Cambia “il problema è sociale, culturale, della città e dei cittadini. Anche gli italiani hanno lasciato il loro paese e sono stati fortunati perché, anche se spesso in condizioni disumane, il lavoro nel mondo per loro c’era. La strada è quella della convivenza”.

bassiniL’assessore ai Servizi sociali Luciana Bassini, dopo gli interventi, ha annunciato “la costituzione di un tavolo di lavoro con le associazioni affidatarie per definire percorsi di integrazione dei migranti in attività di volontariato, che debbono comunque rispondere a specifici requisiti: essere destinate solo ed esclusivamente ai richiedenti asilo in possesso di regolare permesso, svolte esclusivamente su base volontaria e gratuita, finalizzate allo svolgimento di uno scopo sociale e non lucrativo, fornire adeguata formazione prima di attivare attività svolte da migranti”. 

BACCHETTANon ci sono ricette ma dobbiamo andare oltre a quello che esiste e aprire un tavolo di confronto avendo un rapporto chiaro con le onlus perché ogni richiedente asilo riceve due o tre euro dei 35 giornalieri che percepisce l’associazione. Su molte questioni la competenza è delle forze dell’ordine, che la medesima legge lascia ai margini. La mappatura c’è ma è parziale, in evoluzione a causa del ricambio permanente” ha concluso il sindaco.

Chiederemo l’insediamento di un tavolo in cui sieda la Prefettura ma soprattutto le associazioni che si occupano dei migranti per essere preventivamente coinvolti nella gestione degli arrivi; saremmo in contatto costante con i cittadini perché non si ingeneri un clima di timore e diffidenza. Dobbiamo fare un immenso sforzo di collaborazione. L’ideale sarebbe coinvolgere tutti e 92 i Comuni dell’Umbria per un’ “accoglienza diffusa” e confrontarsi sempre con le onlus che ospitano i richiedenti asilo

MORININella replica, Morini ha detto che “Pd e Psi parlano in consiglio lingue diverse, a partire dal giudizio sul governo nazionale. Questa divergenza non mi rassicura e può incidere sulla vita quotidiana di ognuno. Chiedo nelle linee programmatiche di prospettare una gestione univoca su questo fenomeno”.

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