Casa di Comunità Trevi intitolata al professor Casciola

Casa di Comunità Trevi intitolata al professor Casciola: l’omaggio della città e dell’azienda sanitaria

Redazione

Casa di Comunità Trevi intitolata al professor Casciola: l’omaggio della città e dell’azienda sanitaria

Dom, 26/03/2023 - 11:15

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Taglio del nastro con i familiari e le istituzioni

Cerimonia affollata e sentita quella di intitolazione della Casa di comunità di Trevi al chirurgo di fama internazionale, Luciano Casciola, pioniere della Robotica e scomparso a dicembre 2021. Un momento di commozione ed emozione, svoltosi alla presenza della moglie Giuliana e delle figlie Giulia e Grazia, insieme ai rappresentanti del Comune di Trevi, della Regione e dei vertici di Usl Umbria 2.

Un omaggio della città e dell’azienda sanitaria, sentito e partecipato, per ricordare lo stimato e indimenticato luminare di Trevi, per molti anni direttore della struttura complessa di Chirurgia Generale dell’ospedale “San Matteo degli Infermi” di Spoleto, che ha scritto una pagina fondamentale della chirurgia e della sanità pubblica regionale portando in Umbria, nel 2002, uno dei primi tre robot chirurgici italiani.

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I rappresentanti istituzionali del Comune di Trevi e della Regione Umbria hanno ricordato, oltre agli importanti traguardi ottenuti nel campo della medicina e dell’innovazione tecnologica, la grande umanità e disponibilità del professionista unite al senso di appartenenza alla comunità cittadina.

La Casa della Comunità – hanno sottolineato – è una struttura fortemente innovativa ed è giusto che venga intitolata ad un innovatore. L’obiettivo dell’istituzione regionale è di avvicinare i servizi ambulatoriali ai cittadini potenziando la medicina territoriale attarverso l’apertura di 17 Case della Comunità. Si ritiene infatti fondamentale la gestione nel territorio delle patologie croniche, attraverso la medicina di iniziativa, con percorsi diagnostico-terapeutici specifici“. 

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Per il direttore generale dell’Azienda Usl Umbria 2 Massimo De Finola città di Trevi ha supportato con grande slancio ed impegno le attività sanitarie nel territorio. La Casa della Salute sperimentata ormai da diversi anni, ci consente di sviluppare questo nuovo progetto – la Casa della Comunità – che verrà ulteriormente potenziato per garantire una migliore e più efficace risposta in termini di assistenza e cura”.Siamo lieti di intitolare la casa al professor Luciano Casciola – ha proseguito il manager sanitario – che ha portato la chirurgia robotica a Spoleto scrivendo una pagina importante della storia del sistema sanitario nazionale e regionale”. Anche il direttore del distretto di Foligno Paolo Tozzi ha parlato di futuro: “Il ruolo dei medici di medicina generale verrà potenziato e qualificato – ha dichiarato – con la medicina di iniziativa attraverso una selezione dei pazienti a rischio per i quali verrà definita una specifica presa in carico”. La famiglia del luminare ha ringraziato la città, le istituzioni, l’azienda sanitaria, i numerosi professionisti della Usl Umbria 2 intervenuti alla cerimonia: “È un riconoscimento per l’attività di studio e l’idea di lavorare senza dimenticare le radici. Ha avuto una forte attenzione alla sanità pubblica e questo è il coronamento del suo percorso ideale”. Al termine della cerimonia di intitolazione della struttura sanitaria in via Coste San Paolo, la delegazione ha raggiunto la cappella dell’ex Chiesa di San Domenico, presso la Struttura Complessa di Riabilitazione Motoria Neurointensiva di Trevi, restituita alla città dopo lunghi e complessi interventi di restauro.

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La cappella ha subito dei danni a seguito degli eventi sismici risalenti al 2016 e il delicato intervento di messa in sicurezza e restauro dei dipinti murali (documentazione fotografica), inserito dall’Azienda Usl Umbria 2 nel Programma Triennale dei lavori, autorizzato e supervisionato dalla Soprintendenza archeologica Belle arti e Paesaggio, è stato eseguito da una ditta specializzata. Il direttore generale Massimo De Fino ha evidenziato l’importanza della ristrutturazione di questo luogo sacro di culto, importante per coltivare la spiritualità e la speranza di chi è ricoverato per malattie anche gravi, mentre il direttore del dipartimento di Riabilitazione nonché direttore dell’ospedale di Foligno Mauro Zampolini ha sottolineato “come la spiritualità possa avere importanza non solo per coltivare la fede religiosa e la speranza ma anche come strumento che facilita il recupero riabilitativo, come dimostrano una serie di studi”. Al sopralluogo nella cappella restaurata ha preso parte una delegazione di professionisti della Scrin, Struttura Complessa di Riabilitazione Intensiva Neuromotoria diretta da Silvano Baratta, oltre al parroco  don Josef Gercak che ha benedetto il luogo sacro.

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