Al centro dell'assise tifernate il Regolamento sull'applicazione del Canone patrimoniale di concessione, autorizzazione o esposizione pubblicitaria | Maggioranza respinge modifica di tre articoli proposta da opposizioni ed è scontro
Bagarre nell’ultima seduta del Consiglio comunale di Città di Castello, dove la maggioranza ha respinto in blocco la mozione di Arcaleni (Castello Cambia), Leveque, Rossi (Fd’I), Campagni (FI) e Bassini (Gruppo Misto-Azione) per la modifica del Regolamento sull’applicazione del Canone patrimoniale di concessione, autorizzazione o esposizione pubblicitaria.
La mozione – date le “salate” cartelle sanzionatorie pervenute ai contribuenti dalla società Dogre – chiedeva all’Aula di impegnare l’amministrazione comunale a rivedere tre articoli specifici (31, 41 e 55), quelli che sono stati causa delle numerose contestazioni dei cittadini rivolte alla stessa società.
Le modifiche proposte dai consiglieri di minoranza – come hanno spiegato loro stessi – “volevano essere migliorative per andare a garantire i diritti dei contribuenti previsti a norma di legge e ripristinare parametri equi per i pagamenti sulla pubblicità per automezzi, come previsto in molti Comuni umbri che hanno mantenuto i coefficienti sui quintali del mezzo e non sulla superficie”.
I firmatari della mozione avevano infatti chiesto in modo specifico anche di “armonizzare al Codice della strada gli articoli che riguardano la tassazione dei camion-vela, da far stazionare in aree apposite e definite, insieme all’obbligo di garantire l’accesso a tutta la documentazione che fa scattare gli atti di accertamento, cosa che oggi non è prevista nel Regolamento e che ha già prodotto danni, dato che tanti contribuenti non riescono ad avere visione di foto e verbali a loro carico”.
“Uno schiaffo ai contribuenti ed una pessima figura – hanno commentato Arcaleni, Bassini, Campagni, Rossi e Leveque – quella fatta da una maggioranza a dir poco imbarazzante, che per uscire dalla propria empasse ha deciso di andare contro gli interessi dei cittadini, gli unici a subire davvero i riflessi di scelte impopolari e illogiche. I toni arroganti con cui l’assessore Mariangeli ha chiesto il ritiro della mozione non fanno che mostrare la grande debolezza sua e di una compagine politica che lo ha seguito senza il buon senso di accettare quanto proposto dallo spirito costruttivo dell’opposizione“.
Di tutt’altro parere è invece la maggioranza, i cui 12 voti contrari hanno appunto respinto la mozione: “Rispetto alle roboanti prese di posizione della minoranza riteniamo che la bocciatura sia dipesa dal rifiuto dei proponenti di portare il documento in commissione prima del voto finale per gli approfondimenti necessari. La bocciatura è andata a tutelare proprio i contribuenti, non a penalizzarli. Alcune modifiche proposte erano infatti in controtendenza rispetto agli esiti del confronto avuto con gli operatori economici di settore e sarebbero potute risultare addirittura controproducenti per loro. L’intenzione dell’amministrazione era di approfondire eventuali migliorie nell’interesse dei contribuenti nelle apposite commissioni, seguendo l’iter istituzionale corretto per modificare il regolamento”.