Cardiologia Spoleto, l'impegno dell'Usl Umbria 2. De Fino: "Entro maggio soluzione"

Cardiologia Spoleto, l’impegno dell’Usl Umbria 2. De Fino: “Entro maggio soluzione”

Sara Fratepietro

Cardiologia Spoleto, l’impegno dell’Usl Umbria 2. De Fino: “Entro maggio soluzione”

Mar, 02/05/2023 - 13:30

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Cardiologia h24: in attesa di un nuovo concorso dell'Usl e del terzo polo che consentirà di spostare i medici, si lavora ad una soluzione ponte

Entro la fine di maggio, in un modo o nell’altro, sarà risolta la situazione del reparto di Cardiologia dell’ospedale di Spoleto. Servizio che ora è coperto soltanto h12, vale a dire dalle 8 alle 20, e che invece dovrebbe essere garantito anche di notte. La rassicurazione arriva dal direttore generale dell’Usl Umbria 2, Massimo De Fino (nella foto insieme alla direttrice del nosocomio Orietta Rossi e il vicesindaco di Spoleto, Stefano Lisci), che in questi mesi si è mosso su vari fronti per risolvere la problematica, esplosa dopo il decesso di un uomo proprio durante l’orario di assenza del cardiologo e su cui sono in corso indagini dei Nas coordinati dalla Procura per valutare le cause ed eventuali responsabilità.

A dare manforte per ripristinare il servizio di Cardiologia h24 potrebbe essere la mobilità di un cardiologo attualmente in forze ad un’altra azienda sanitaria umbra, dopo che i bandi pubblicati finora dall’Usl Umbria 2 si sono rivelati un buco nell’acqua. Nessuno ha infatti accettato di venire al San Matteo degli Infermi, a parte alcuni specializzandi che però non possono da soli garantire i turni, dovendo essere per legge affiancati da un professionista già formato. Non è stata nemmeno risolutiva la disponibilità data da un cardiologo in pensione, per il quale è previsto un compenso di 480 euro omnicomprensivo per ogni turno di 12 ore svolto: nonostante infatti il bando diramato dall’azienda sanitaria fosse volto a coprire anche l’attività notturna, il professionista in questione non avrebbe dato la sua disponibilità a fare le notti. Ed il problema è dunque rimasto lo stesso.

Negli ultimi giorni il gruppo di minoranza Insieme per Spoleto (Paolo Piccioni e Giancarlo Cintioli) è tornato a sollecitare la realizzazione di un pool unico tra il San Matteo e l’ospedale di Foligno facendo così ruotare i cardiologi tra i due nosocomi. Un’ipotesi che non è per il momento tecnicamente percorribile: lo sarà soltanto quando (e se) il ministero della Salute darà il via libera alla costituzione del terzo polo ospedaliero, riconoscendo così i due principali ospedali della valle umbra sud come una struttura ospedaliera unica, con un unico codice identificativo e non come due distinti.

A fare il punto della situazione è proprio il direttore dell’Usl, Massimo De Fino. Che ricorda: “Abbiamo avuto grosse difficoltà nel reperire i cardiologi, tenendo conto che c’è stato un concorso, recentemente, la cui graduatoria è ancora valida, con 37 idonei. Di cui 11 sono specialisti e 26 specializzandi. Abbiamo scorso tutta la graduatoria, abbiamo assunto un medico su Foligno e l’altro su Orvieto (dove ci sono problemi similari, ndr), ma non siamo riusciti a trovare la disponibilità di cardiologi su Spoleto, perché tutti quanti ci hanno chiesto di essere assunti su Foligno, dando la disponibilità del 20% della propria attività per il San Matteo“. Questo vorrebbe dire che per avere 4 unità a tempo pieno sull’ospedale spoletino (per poter attivare il servizio notturno servono almeno 5 cardiologi), l’azienda sanitaria ne dovrebbe assumere ben 20. Ipotesi che metterebbe l’Usl anche a rischio di procedimenti da parte della Corte dei conti. “Oggi diventa prioritario – evidenzia dunque il direttore De Fino – andare avanti sul progetto del terzo polo: adesso Foligno e Spoleto sono due ospedali diversi, tutti e due Dea di primo livello, con due codici ministeriali diversi. Con il terzo polo, diventa un unico codice ed un unico ospedale, nel senso che la persona assunta è assunta su Foligno-Spoleto e mentre oggi il direttore sanitario o del reparto può fare un ordine di servizio che ha validità solo di 30 giorni, un domani, nell’ambito del polo unico e dell’unità operativa unica, il medico si sposterà tra Foligno e Spoleto a seconda del turno di servizio“. Insomma, non si potrà rifiutare ed i due plessi potranno essere coperti omogeneamente dal personale a seconda delle necessità.

Ad oggi – ricostruisce il direttore generale dell’Usl 2 – al San Matteo degli Infermi c’è un unico cardiologo che è idoneo per poter fare le notti. Ed al San Giovanni Battista non è che la situazione sia così rosea: se infatti venissero spostati temporaneamente, attraverso degli ordini di servizio, tutti i cardiologi necessari da Foligno a Spoleto, non si potrebbero più garantire tutti i servizi nella città della Quintana. Per organizzare un turno di notte servono almeno 5 medici: a Spoleto, dunque, bisognerebbe fare un ordine di servizio a 4 medici di Foligno, dove ne resterebbero solo 7, con i cardiologi che però si occupano anche di altri servizi (attività chirurgica, emodinamica, supporto al pronto soccorso, Utic). Dati i numeri, dal San Giovanni si potrebbe distaccare un solo medico per la Cardiologia del San Matteo senza creare scompiglio.

La direzione aziendale, comunque, sta portando avanti alcune operazioni (tra cui l’ipotesi di far tornare un professionista che temporaneamente è a Terni) che, “anche con il supporto di Foligno”, garantirebbe la riattivazione della Cardiologia h24 a Spoleto. Anche assumendo 2 dei cardiologi in graduatoria che hanno dato la disponibilità a prestare il 20% della propria attività al San Matteo degli Infermi. Con un ordine di servizio temporaneo di un altro professionista folignate si potrebbero così raggiungere i 5 cardiologi esperti necessari.

Una situazione su cui nelle ultime ore ha espresso grande soddisfazione la Lega di Spoleto, parlando dell’assunzione di due cardiologi, ma evitando di spiegare che saranno assunti al San Giovanni Battista prevedendo una minima parte della loro attività anche su Spoleto.

Sarà insomma una soluzione ponte, in attesa di un nuovo bando di concorso (quello esistente è relativo a tutta l’Usl 2) che preannuncia il dottor Massimo De Fino e che sarà rivolto all’assunzione di 4 medici unicamente per la Cardiologia di Spoleto.

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