Il filone della maxi inchiesta trapanese sul trasporto marittimo siciliano (quella che ha coinvolto anche il governatore Crocetta) che tocca l’Umbria, è arrivata per competenza dritta alla Procura di Perugia. Il carabiniere ex Ros di Perugia, Orazio Gisabella, si sarebbe macchiato – secondo l’accusa – del reato di corruzione (per il quale è indagato e stato sospeso in via cautelare dal servizio) nel capoluogo umbro.
Nella parte di indagine che “pende” sul militare e che si legge nell’ordinanza di 313 pagine è stata anche disposta la sospensione del luogotenente dell’Arma dalle sue funzioni, misura ritenuta idonea a “salvaguardare efficacemente l’esigenza cautelare” perchè secondo il Gip i fatti contestati sarebbero stati commessi proprio nell’esercizio delle sue funzioni.
Si legge che il militare (ora in forze al Ntpc – Tutela patrimonio) avrebbe “concordato e accettato che l’armatore Sergio La Cava – presidente della società ‘Navigazione generale Italiana Spa’ collegata al gruppo imprenditoriale facente capo all’armatore Vincenzo Franza – promuovesse e agevolasse l’assunzione della figlia con contratto a tempo indeterminato quale corrispettivo per avere eseguito condotte costituenti atti contrari ai suoi doveri d’ufficio, in quanto strumentali agli interessi del La Cava, e diretti ad osteggiare e recare pregiudizio alla società di navigazione marittina ‘Ustica Lines spa’ e ai componenti della famiglia Morace, di essa proprietari”.
Una sorta di dossier, quello che secondo l’accusa il militare avrebbe redatto: “una relazione di servizio datata in cui dava atto di aver appreso le informazioni relative alla Ustica Lines da una fonte confidenziale e successivamente si adoperava per far sì che la suddetta relazione venisse inviata alla competente Procura di Palermo e che conseguentemente venisse aperta una indagine nei confronti dei fatti in essa descritti”.
Gisabella sentito ieri, in rogatoria dal giudice di Perugia Lidia Brutti, e difeso dall’avvocato Nicola di Mario, nel corso di un lungo interrogatorio (circa 4 ore) “ha chiarito – spiega il legale –, attraverso il riferimento a precisi elementi, ogni profilo della vicenda oggetto di contestazione escludendo di aver commesso atto contrario ai doveri d’ufficio”. Gisabella è inoltre indagato per accesso abusivo allo Sdi, la banca date interforze, e per rivelazione di segreti d’ufficio.