L’Europa è fatta di territori ed è proprio a partire dai territori che si possono costruire politiche, esperienze, relazioni e iniziative capaci di incidere su grandi fenomeni di carattere internazionale, come la gestione dei flussi migratori, il contrasto al terrorismo e la pace. In quest’ottica, il sindacato, a livello europeo, nazionale e locale, può e deve giocare un ruolo importante, così come è accaduto in Tunisia, dove il sindacato Ugtt ha guidato, insieme ad altri soggetti della rappresentanza e della società civile, un percorso partecipato di transizione democratica in un paese che era sull’orlo della guerra, ricevendo proprio ieri ad Oslo, il premio Nobel per la Pace. È stato questo il filo conduttore della discussione che si è tenuta stamattina (11 dicembre) in una gremitissima Sala dei Notari a Perugia, dove la Cgil provinciale ha organizzato l’iniziativa “L’Europa e il territorio, per costruire un futuro di Pace”. Tantissimi gli ospiti intervenuti, a partire da una delegazione dell’Union générale tunisienne du travail, che ha portato il suo saluto alla Cgil, nella persona del segretario generale della Cgil nazionale, Susanna Camusso, alla città di Perugia e all’Italia tutta, paese con il quale “condividiamo lo stesso mare e quindi molte responsabilità”.
“Ricordando l’esempio di unione fornito da Aldo Capitini, spero che possa essere accolto l’appello per una Marcia della Pace straordinaria, che raccolga tutti i rappresentanti dei Paesi vittime delle stragi, come risposta al terrorismo che in queste settimane abbiamo visto in azione”: questa la proposta lanciata nel suo intervento da Filippo Ciavaglia, segretario generale della Cgil di Perugia, che ha anche insistito sulla necessità di coinvolgere e ascoltare i giovani, le nuove generazioni: “Abbiamo bisogno di loro, delle loro menti aperte, fuori dagli schemi corrotti dal tempo, perché sapranno portare semi d’innovazione e di sviluppo sulle rovine che gli stiamo lasciando”.
A Perugia, come detto, anche il segretario generale della Cgil nazionale, Susanna Camusso, che ha preso parte ad una tavola rotonda con Massimo Moretti, consulente di imprese internazionali, Roberto Parrillo, presidente del sindacato europeo del trasporto su gomma e Samir Aita, economista Siriano e fondatore del circolo degli economisti arabi. “Un Europa in cui crescono le diseguaglianze e tornano ad alzarsi muri non è in grado di dare speranze alle nuove generazioni – ha detto Camusso – per questo servono politiche economiche e sociali, sia all’interno del continente, che verso i paesi dell’altra sponda del Mediterraneo che puntino a ridurre le disuguaglianze”. In particolare, in riferimento al dramma delle morti in mare, il segretario Cgil ha chiesto che l’immigrazione venga “liberata dai connotati della tragedia” che attualmente la caratterizzano, mettendo subito in campo azioni concrete, come l’apertura di corridoi umanitari dalla Libia.
Ma il nodo di fondo, se si vuole uscire dalla continua emergenza, secondo Camusso, è sempre la giustizia sociale. “Negli ultimi 20-30 anni – ha osservato il segretario Cgil – si è abbandonato il modello sociale che era alla base del processo di costruzione dell’Europa in favore di una totale libertà del mercato. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Ebbene, è tempo di tracciare una riga e cominciare un altro percorso, che punti a ridurre le diseguaglianze, perché è solo così che si possono sconfiggere terrorismo e paura”.