Il fratello di Simone Staffolani lancia un appello a nome della famiglia "Chi si fosse trovato lì al momento dell'incidente ne riferisca la dinamica" | La tragedia è avvenuta l'8 novembre in superstrada a Umbertide, si attende anche autopsia
Ad appena quattro giorni di distanza dalla tragedia sulla E45, dove lunedì 8 novembre il 54enne Simone Staffolani ha perso la vita precipitando con il suo camion da un viadotto all’altezza di Umbertide, arriva un appello direttamente dai suoi familiari.
L’appello dei familiari
A farsi portavoce di questa richiesta d’aiuto è il fratello Giandomenico, che insieme agli altri parenti, chiede “a eventuali testimoni che si fossero trovati lì nel momento dell’incidente di riferirne la dinamica“.
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Il tragico incidente
Simone Staffolani avrebbe perso il controllo del camion proprio lungo il viadotto Coldipozzo (direzione Perugia), subito dopo l’uscita di Umbertide sud: qui, dopo aver divelto addirittura 15 metri di guardrail, è poi volato di sotto per 15 metri.
Le polemiche sulla E45
Polemiche sono state sollevate, ovviamente, per le condizioni della E45, dove proprio in quel tratto vi è uno dei tanti cantieri stradali di Anas con la conseguente corsia ridotta, non certo agevole per i mezzi pesanti. Problema che, in questi mesi, si presenta lungo buona parte della superstrada tra Sansepolcro e Pierantonio
In attesa dell’autopsia
L’appello dei familiari, che su Facebook è stato ricondiviso da centinaia di persone, punta dunque a far luce sulle cause della tragedia. L’uomo, autotrasportatore originario di Corridonia (Macerata), stava ritornando a casa dal lavoro dalla compagna e dai suoi due figli.
In verità si attendono novità anche dall’autopsia, che verrà eseguita a Città di Castello. L’esame sulla salma di Staffolani potrebbe sicuramente chiarire se si è trattato di un malore o di qualsiasi altra causa. Sul caso indaga la Polizia stradale.