Buco di Montefalco, Titta risponde alle accuse: "Campagna fuorviante"

Buco di Montefalco, Titta risponde alle accuse: “Campagna fuorviante”

Redazione

Buco di Montefalco, Titta risponde alle accuse: “Campagna fuorviante”

All'attacco dell'ex assessore regionale Riommi anche la senatrice Modena
Ven, 07/08/2020 - 13:27

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Parlano di “informazione fuorviante, sommando disavanzi passati già pianificati, riaccertamenti e ricalcolo del fondo di accantonamento per crediti di dubbia esigibilità“. Vanno all’attacco il sindaco di Montefalco Luigi Titta e la sua giunta, rispondendo sul buco del Comune di Montefalco, di fronte al polverone alzato dall’opposizione di Montefalco, di sponda con quella regionale, con l’obiettivo di mettere nel mirino la presidente della Regione e già sindaco di Montefalco, Donatella Tesei.

Buco di Montefalco: il problema parte dal 2009

La storia che ripercorrono Titta e la giunta parte dal 2009, quando la nuova amministrazione “si trovò, oltre a dover far fronte ad importanti investimenti per la città, a coprire alcune centinaia di migliaia di euro di debiti fuori bilancio e a fare i conti con poste fiscali inevase. Nel 2015 nel rispetto della riarmonizzazione contabile si è proceduti ad un riaccertamento straordinario delle entrate ed uscite dell’Ente poste in essere anche da prima del 2009, facendo emergere un disavanzo di circa 1 milione e 500 mila euro, disavanzo già oggetto di piano di rientro e che oggi ne residuano 1,2 mln, mentre nel 2018 il successivo riaccertamento ha portato ad un ulteriore disavanzo di circa 367mila euro, come è stato correttamente detto in campagna elettorale“.

Il subentro di Titta

Da gennaio 2020, con la nuova Giunta e il nuovo responsabile finanziario, “si è proceduti ad un ulteriore riaccertamento dei residui le cui risultanze sono riportate nel consuntivo 2019 che vede sommati: la rimanenza del riaccertamento 2015 oggi pari a 1,2 ML di euro, ad 1,7 ML di incremento del fondo di garanzia e di c.a 1,3 ML di euro derivanti dall’ultimo riaccertamento dei residui e la cui somma dà 4,2 ML di euro. Ma parlare ad oggi di 4,2 mln di “buco di bilancio” a Montefalco senza spiegarne i passaggi e la composizione si vanno a stravolge i fatti oggettivi, al solo fine di fomentare polemiche. Si tratta di situazioni critiche, ma comuni a molti enti italiani, ovviamente anche umbri, indistintamente dalle connotazioni politiche, ma l’opposizione finge di non conoscere le altre situazioni simili alla nostra, ulteriore prova della strumentalizzazione di quanto accaduto a Montefalco“.

“Montefalco uno dei borghi più attrattivi”

Titta e la Giunta invitano anche a controllare come le risorse comunali sono state usate. “Montefalco è diventato uno dei borghi tra i più noti e attrattivi d’Italia e non solo. Le attività economiche sono cresciute mentre in molte altre parti dell’Umbria crollavano. Sono stati creati parcheggi, fatti investimenti importanti, messe in sicurezza le scuole ben prima degli ultimi eventi sismici umbri. Consigliamo, dunque, alle varie opposizioni di non vedere solo le criticità, ma anche i tanti aspetti positivi e soprattutto riferendoci al gruppo di minoranza comunale di contribuire costruttivamente al lavoro futuro per il bene dell’intera città”.

L’accusa della senatrice Modena sul buco di Montefalco

La senatrice di Forza Italia, Fiammetta Modena, difende Titta: “I numeri sono quelli: la rimanenza del riaccertamento 2015 oggi pari a 1,2 ML di euro, ad 1,7 ML di incremento del fondo di garanzia e di c.a, 1,3 ML di euro derivanti dall’ultimo riaccertamento dei residui . Sono elementi che non si possono sommare, ma la sinistra lo fa e la somma dà 4,2 ML di euro e diventa “buco”. Ma solo a Montefalco. In tutti i comuni che erano governati in passato o sono governati oggi dal PD sono criticità e accertamenti“.

Modena critica anche dal punto di vista politico: “Se i vari esponenti del Pd , che oggi si stracciano le vesti, avessero il senso delle proporzioni e un po’ di pudore non guasterebbe. Dobbiamo anche registrare , consentite questo velo di ironia, che nonostante i vari esponenti del Partito democratico parlino tutti i giorni di rinnovamento e i giovani leoni sgomitino a suon di social, alla fine le fila le tira l’assessore al Bilancio regionale dell’era pre-Marini“.

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