Il vescovo ausiliare mons. Marco Salvi ha celebrato la messa in occasione della festa liturgica di sant’Antonio Abate, nell’omonima chiesa situata nell’antico rione che porta il nome di questo grande Santo. Una festa molto sentita dai perugini non solo residenti a Borgo Sant’Antonio, giunti poco dopo l’ora di pranzo per partecipare alla processione e alla celebrazione eucaristica; celebrazione che si è conclusa, come vuole la tradizione, con la benedizione degli animali sul sagrato della chiesa.
Tanti quadrupedi e volatili hanno gremito l’antico borgo cittadino: dagli animali domestici a quelli da cortile, ma anche due splendidi esemplari di alpaca, asini, cavalli, pony e maialini.
Proprio un maialino è rappresentato nell’iconografia di Sant’Antonio Abate, l’animale che aiutò il santo, narra la tradizione popolare, a strappare delle anime defunte dalle sgrinfie del demonio. Questo significa, ha commentato mons. Salvi, “che la scelta di fede è una lotta, quella di combattere il male che è nella società e in ciascuno di noi. Il peccato non è quello degli altri, spesso è in nostro. Avere fede è una lotta con noi stessi per far emergere il bene nella nostra vita, perché ciascuno di noi è fatto per il bene. E’ un bene verso tutte le creature, rivolto alla bellezza di Dio come ci ricorda il bastone, a forma di “tau”, di sant’Antonio Abate. La festa di questo Santo – ha concluso il vescovo ausiliare – ci aiuti sempre di più a riscoprire Dio come il bene più grande della vita e, nello stesso tempo, di non avere paura della lotta per l’affermazione del bene e di un amore grande che ci raggiunge, perché tutto trova compimento in Dio“.