Il sindaco di Perugia, nonché presidente dell'Ati2, Wladimiro Boccali, ha detto ai sindacati in un incontro sul destino di Umbria Acque che ne condivide le preoccupazioni sul possibile “sdoppiamento” di alcuni servizi in una società di scopo appositamente creata, dove “non sarebbe accettabile una duplicazione dei consigli di amministrazione”.
All'incontro hanno preso parte le principali sigle sindacali dell'Umbria, Cgil, Cisl e Uil, insieme alle categorie Filctem, Femca e Uilcem e al direttore dell’Ati2 Angela Maria Moriconi. Le rappresentanze dei lavoratori dell'azienda di gestione idrica hanno sottoposto a Boccali, che, insieme agli altri sindaci dei 38 comuni serviti, detiene il 60 per cento della quota pubblica di Umbria Acque, le proprie forti perplessità, nel processo di affidamento di parte del patrimonio del gestore ad una società di scopo, deciso nel novembre 2010 dal Cda.
“Il servizio idrico integrato, dalla captazione alla distribuzione, fino al rilascio delle acque depurate, è stato concesso ad Umbra Acque attraverso gara ad evidenza pubblica, in via esclusiva per 25 anni”, hanno detto i sindacati. “Considerando che l’azienda non ha problemi di bilancio economico, è stata ribadita l’inopportunità di procedere allo smembramento organizzativo attraverso la esternalizzazione di importanti filoni di attività di servizio e del patrimonio costituito: dalle sedi logistiche, ai mezzi d’opera, alle attrezzature, che Umbra Acque, attualmente proprietaria, affitterebbe dalla società di scopo Srl che ne diventerebbe, gratuitamente, proprietaria”.
Il sindaco Boccali, secondo quanto riferito dai sindacati, ne ha condiviso a pieno le preoccupazioni, rinnovando il proprio impegno nella salvaguardia di Umbria Acque “come punto di eccellenza nella gestione del servizio idrico integrato”.
Boccali ha anche affermato che non sarebbe accettabile un’idea di duplicazione di consigli di amministrazione e che anzi sarebbe casomai necessario eliminare tutti quelli, che senza alcuna utilità, gravano come costi sulle tariffe dei cittadini.