Il convegno “Coltiviamo la biodiversità” che si è tenuto oggi, venerdì 9 novembre, a Todi, all’interno dell’Istituto Tecnico-Agrario Ciuffelli, è stata l’occasione per la firma, da parte della Presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, dell’Assessore regionale alle politiche agricole Fernanda Cecchini, dell’Anci Umbria, dell’Università degli Studi di Perugia, del Ministero delle politiche agricole, del Comune di Todi, della Fondazione sui Diritti Genetici e di tutti i rappresentanti regionali delle maggiori associazioni ambientaliste ed agricole, della Carta europea della biodiversità elaborata nell’ambito del progetto Reverse, di cui la Regione dell’Umbria è stata uno dei partners più importanti. La Carta, declinata in tre tematiche relative all’agricoltura e biodiversità, pianificazione territoriale e biodiversità e turismo e biodiversità, verrà poi inviata dalla Regione Aquitania, coordinatrice del progetto, alla commissione europea. L’intera documentazione contiene “sfide, raccomandazioni e piani di azione che hanno lo scopo di influenzare le politiche europee per la valorizzazione e la salvaguardia della biodiversità nel territorio dell’Unione”.
“Dobbiamo promuovere un’agricoltura sostenibile – ha detto la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini – Per questo è necessario essere consapevoli degli effetti sia negativi che positivi che l’agricoltura può avere sulla biodiversità. La società e la politica devono riconoscere e sostenere i vantaggi di un’agricoltura responsabile. D’altra parte – ha proseguito – lo stesso settore agricolo deve capire gli effetti negativi per la biodiversità di alcune pratiche agricole, che di conseguenza devono essere controllate e ridotte al minimo, se non eliminate. Inoltre, gli agricoltori sono i custodi della biodiversità agricola e delle relative conoscenze, che devono essere protette e promosse come patrimonio comune e tenute in considerazione nell’ambito delle strategie globali di conservazione della biodiversità”.
Secondo la presidente Marini “da decenni, la biodiversità è minacciata, principalmente dalle attività umane. La biodiversità è in declino, nonostante gli sforzi impiegati a cambiare questa tendenza, che non ci deve scoraggiare, anzi: ora sappiamo come prevenire la perdita di biodiversità. Pertanto, invertire la perdita di biodiversità resta una sfida importante a livello globale, europeo, regionale e locale”.
“L’Umbria – ha rilevato l’assessore regionale alle politiche agricole Fernanda Cecchini nel suo intervento – partecipa al confronto e allo scambio tra le regioni d’Europa sulle buone pratiche e le politiche per la protezione e lo sviluppo della biodiversità naturale e di interesse agrario, con la qualità delle misure e degli strumenti messi a punto ed attuati in questi anni nella nostra regione. Siamo infatti consapevoli di quanto sia indispensabile, se vogliamo costruire un futuro all’insegna della qualità della vita, preservare e valorizzare quel bene immenso che è rappresentato dal nostro patrimonio agricolo tradizionale, dai nostri Parchi, da tutti gli organismi che compongono gli ecosistemi viventi, piante, fiori, animali, batteri e geni, che significano cibo, salute e materie prime”.
“Abbiamo dato il nostro significativo contributo nel colmare il divario esistente tra i vari Paesi nella conservazione della natura e della biodiversità coltivata. Avvalendoci degli esperti e ricercatori del Parco 3A – ha proseguito l’assessore Cecchini – abbiamo svolto un ruolo di coordinamento e valutazione delle buone pratiche prodotte dai tutti i partner europei su tre settori decisivi: biodiversità e agricoltura, biodiversità e pianificazione territoriale, biodiversità e turismo. Per ognuno di questi sono state individuate raccomandazioni strategiche, da tradurre in Piani di azione, per creare nuove prospettive di sviluppo della biodiversità”.
“Un obiettivo – ha detto ancora l’assessore – che si realizza solo con interventi integrati e trasversali, con l’impegno di tutti i maggiori responsabili, in Europa come in Italia e in Umbria, attorno al progetto comune di preservare e promuovere la biodiversità. A questo scopo serve la ‘Carta Reverse’, in cui sono sintetizzati i risultati dei tre anni del progetto di cooperazione interregionale. I firmatari della Carta, nella consapevolezza dei problemi derivanti dalla perdita di biodiversità, dovranno impegnarsi come individui e come rappresentanti di una istituzione o di una organizzazione, a intraprendere azioni per perseguire la salvaguardia della biodiversità. Solo con un’azione congiunta – ha concluso l’assessore Cecchini – nella piccola Umbria, nel territorio nazionale e nei Paesi europei può essere assicurato lo sviluppo della biodiversità”.
“La biodiversità è messa in pericolo ormai da decenni, soprattutto per colpa delle attività umane ma noi siamo ottimisti –ha concluso Andrea Sisti, Amministratore Unico del Parco Tecnologico 3A – perché tutto il mondo si sta accorgendo dell’importanza delle misure impiegate per salvaguardare le specie, gli ambienti ed il paesaggio”.
“Riusciremo presto ad invertire questo trend – ha aggiunto Sisti – grazie alle profonde azioni di informazione e sensibilizzazione che si stanno compiendo sia dal livello locale sia da quello globale in questo senso”.
In questa occasione è stata anche inaugurata la “Mostra pomologica e percorsi di arte scienza e paesaggio” che rimarrà allestita per tutto il fine settimana negli spazi architettonici dell’Istituto Tecnico Agrario Ciuffelli. Sono accessibili la collezione dei frutti di cera del Garnier Valletti, i percorsi tematici con stampe antiche tratte dall’Hortus pictus di Ulisse Aldrovandi, e dalla Pomona Italiana di Giorgio Gallesio, Sarà possibile inoltre visitare una esposizione delle fotografie del geografo francese Henri Desplanques, autore del pregiato volume “Campagne Umbre” (1969), oltre ad una esposizione di Volumi antichi tratti da fondi privati e dalla Biblioteca dell’Istituto Agrario.