Negli uffici della Procura Generale di Perugia, per un giorno, il frenetico clic delle tastiere, la rincorsa alle scadenze degli atti e dei provvedimenti e tutte le attività quotidiane si sono trasformate in un’armonia di respiri profondi e movimenti rilassanti per riscoprire il valore del benessere interiore e della connessione con sé stessi.
Si è svolta questa mattina la prima seduta di meditazione aperta a tutto il personale della Procura Generale di Perugia, magistrati, amministrativi, polizia giudiziaria, organizzata secondo il metodo Sahaja Yoga.
L’evento, che si è tenuto presso l’aula Goretti della Corte d’Appello e ha visto la partecipazione di oltre trenta persone, rappresenta una vera novità nell’ambito degli Uffici giudiziari italiani ed è frutto dell’iniziativa di un funzionario della Procura Generale in collaborazione con l’associazione Sahaja Yoga Milano APS, subito accolta con favore dal Procuratore Generale, dott. Sergio Sottani e dal Dirigente amministrativo dell’Ufficio, dottoressa Luisa Lucia Marsella, che lo hanno inserito nel programma delle attività annuali per il 2025 della Procura Generale, con l’obiettivo di migliorare il benessere psicofisico dei dipendenti.
La meditazione è infatti un potente strumento per sviluppare la consapevolezza di sé e migliorare la qualità della vita lavorativa. Essa aiuta a gestire lo stress, a rafforzare la serenità interiore e a promuovere relazioni positive tra colleghi. In un periodo in cui il personale amministrativo è sottoposto a pressioni crescenti, questa seduta ha rappresentato un’opportunità preziosa per ritrovare equilibrio e armonia. Lo stress, infatti, è una delle principali problematiche che affliggono i lavoratori, in particolare in contesti ad alta pressione come quello giuridico. Le scadenze e i carichi di lavoro possono accumularsi rapidamente, influenzando negativamente il benessere psicofisico. Tuttavia, la meditazione si presenta come una soluzione accessibile e potente. Anche solo 10-20 minuti di meditazione al giorno possono portare a una significativa riduzione dello stress e a un miglioramento della concentrazione.
L’incontro di oggi, della durata di circa due ore, si è sviluppato in una serie di attività teoriche e pratiche. I partecipanti hanno avuto l’opportunità di apprendere il funzionamento del ‘corpo sottile’, i canali energetici e i chakra, oltre a scoprire le ultime novità della fisica quantistica. Sono seguiti momenti di meditazione guidata, respirazione, domande e consigli pratici da parte degli esperti per integrare la meditazione nella vita quotidiana.
Quella di oggi però non è l’unica iniziativa che va in questa direzione portata avanti dalla Procura Generale. Il Procuratore Generale Sottani alcune mesi fa si è fatto promotore di un progetto simile rivolto ai magistrati. È dell’ottobre scorso l’organizzazione, presso la Biblioteca della Procura Generale, di un un focus group dedicato ai procuratori del distretto sul tema del benessere organizzativo e della gestione dello stress. Questo incontro, realizzato in collaborazione con il Servizio Nazionale di Psicologia della Polizia di Stato, ha avuto come obiettivo quello di raccogliere le esigenze dei magistrati al fine di promuovere strategie efficaci per affrontare le sfide quotidiane.
L’iniziativa odierna rappresenta quindi un ulteriore passo importante verso la realizzazione di un ambiente di lavoro più sano e produttivo. La meditazione, è emerso nell’incontro di oggi, se praticata con costanza, può diventare infatti un valido alleato per affrontare le sfide quotidiane, migliorando non solo il benessere individuale, ma anche la qualità del lavoro svolto, in ogni ambito e con un invito a tutti a scoprire i benefici di questa pratica millenaria.
