Disponibili 15 milioni per ricostruire basilica di San Benedetto. Nei primi 4 mesi del 2021 aperti tanti cantieri quanto in tutto il 2020
Si dimezzano i tempi per l’apertura del cantiere della ricostruzione della basilica di San Benedetto a Norcia. Il commissario straordinario Giovanni Legnini ha infatti firmato giovedì 6 maggio alcune ordinanze speciali in deroga che consentono di accelerare le procedure su alcuni edifici ed aree del cratere del sisma del 2016.
Novità illustrate in una conferenza stampa insieme ai dati della ricostruzione privata relativi ai primi quattro mesi del 2021. Che evidenziano come la sburocratizzazione e la velocizzazione impressa dalla struttura commissariale a guida Legnini funzioni: da gennaio ad aprile 2021 è stato dato il via libera a 2600 cantieri; in tutto il 2020 erano stati invece 2700.
In 4 mesi accolte tante domande di contributo quasi quanto tutto il 2020
“Oggi per noi – ha osservato Legnini – è una giornata importante perché possiamo da un lato constatare i frutti della forte semplificazione delle procedure che abbiamo introdotto e poi iniziare una fase ulteriore, quella delle ordinanze speciali in deroga. In 4 mesi – ha osservato – abbiamo fatto quanto fatto in un anno, gli Uffici speciali e i Comuni hanno triplicato la capacità di risposta e i dati sono destinati a migliorare ulteriormente”.
Il totale dei cantieri autorizzati è di 9546 (su 20.300 domande presentate e su circa 60mila domande attese): “siamo ancora nella fase iniziale, ma con la forte accelerazione di questi mesi contiamo di recuperare il tempo degli anni scorsi. Pur considerando la pandemia, abbiamo visto in questi mesi il moltiplicarsi di cantieri privati, ci aspettiamo che accada ugualmente per la ricostruzione pubblica”.
In Umbria 1562 domande accolte finora
In 4.651 cantieri i lavori di ricostruzione o riparazione si sono già conclusi con la consegna degli edifici, ed il conseguente rientro a casa delle famiglie che li abitavano. Dall’inizio dell’anno gli immobili riparati, all’interno dei quali vi sono in genere più unità immobiliari, sono circa mille (957), dal 30 giugno 2020 oltre duemila (2.109). I cantieri che sono attualmente attivi in tutti i Comuni del cratere e fuori cratere sono più di 4.500. La forte accelerazione della ricostruzione è confermata dai dati della Cassa Depositi e Prestiti, che gestisce i fondi per la ricostruzione, attraverso le banche convenzionate. Le erogazioni effettive nel periodo gennaio-aprile del 2021 sono cresciute del 55% rispetto all’analogo periodo del 2021.
Per quanto riguarda i dati regionali, delle 9.546 domande accolte, sono 1562 quelle che riguardano l’Umbria. Oltre 450 in 4 mesi rispetto alla fine del 2020.
Rivoluzione beni culturali e immobili vincolati
Otto le ordinanze firmate giovedì dal commissario straordinario: “7 speciali ed una molto importante che riguarda la ricostruzione dei beni culturali. Ridisegniamo le regole dei beni culturali in questo territorio pregiatissimo dell’Italia centrale. Parlo di edifici storici per ogni destinazione: chiese, conventi, palazzi storici ed altri edifici. Si tratta di nuove regole per la ricostruzione dei beni culturali nel segno della qualità della ricostruzione: vorremmo far sì che questi borghi diventino più belli, attrattivi, sicuri di prima”.
Con l’Ordinanza 116 si introduce infatti un’innovazione radicale nella determinazione dei contributi pubblici per la riparazione o la ricostruzione delle abitazioni danneggiate dal sisma, in considerazione dell’importanza paesaggistica e del carattere dell’architettura storica di cui, per la maggior parte, sono costituiti i piccoli centri dell’Appennino danneggiati dal sisma. Si prevede, in particolare, un aumento del contributo di ricostruzione fino al 100% per gli immobili dichiarati di interesse culturale, fino al 70% per quelli tutelati ope legis e per quelli ricompresi nei centri e nuclei storici sottoposti a vincolo paesaggistico specifico, e fino al 50% per gli immobili nelle aree sottoposte a vincolo paesaggistico, o qualificate come tali dagli strumenti urbanistici regionali o comunali, in quanto architettura storica e tradizionale. Viene superato in questo modo l’attuale sistema di maggiorazione del contributo, automatico e rigido, prevedendo un incremento in funzione premiale all’adozione di buone soluzioni progettuali e di idonee pratiche realizzative, per favorire soluzioni conservative di restauro e scoraggiare il ricorso semplicistico alla demolizione e ricostruzione.
Le ordinanze speciali in deroga
Le ordinanze speciali in deroga riguardano: la ricostruzione del centro storico di Amatrice, di quello di Camerino, il ripristino del comune e delocalizzazione edilizia residenziale pubblica a Valfornace (Mc), la ricostruzione di 11 scuole di Ascoli Piceno, la ricostruzione delle scuole e del Municipio di Teramo, la ricostruzione degli edifici residenziali pubblici di Teramo e di altri comuni della Provincia ed infine la ricostruzione della Basilica di San Benedetto a Norcia.
Con questi provvedimenti viene data concreta attuazione ai poteri speciali concessi da Governo e Parlamento al Commissario, che può disporre Ordinanze in deroga alla normativa vigente per la ricostruzione di opere pubbliche urgenti o caratterizzate da criticità e per la ricostruzione unitaria dei centri storici dei comuni maggiormente colpiti. Le Ordinanze definiscono specificamente le deroghe cui si ricorre, in particolare riguardo al codice degli appalti e al procedimento di approvazione dei progetti, il supporto tecnico a sostegno dei soggetti attuatori, la nomina dei sub-commissari e gli stanziamenti necessari.
Compresa quella per Unicam, le Ordinanze Speciali prevedono interventi pubblici per un importo di 276,6 milioni di euro, dei quali 172 già stanziati con le vecchie Ordinanze ed ulteriori 104 milioni di euro a valere sulla contabilità speciale del Commissario Straordinario, da realizzarsi in tempi che variano da 6 mesi a un massimo di 36 mesi.
15 milioni per ricostruire basilica San Benedetto
L’ordinanza relativa alla basilica di San Benedetto a Norcia contiene misure procedimentali in deroga incisive che mettono insieme Mibac, Soprintendenza ed Eni. Quest’ultimo ente, infatti, contribuirà finanziariamente al rifacimento della chiesa nursina. Il paniere per la ricostruzione della basilica di San Benedetto è composto da 6 milioni di euro di fondi europei, 4 milioni dalla contabilità speciale del commissario straordinario e 5 milioni di euro. In totale, dunque, ci sono 15 milioni di euro. “Vengono individuate – ha spiegato Legnini – le modalità per aprire il cantiere”. I cui tempi dovrebbero essere – stima la struttura commissariale – dimezzati rispetto a quelli ordinari.
Per quanto riguarda l’iter, l’ordinanza firmata giovedì ricorda che è stata completata la messa in sicurezza ed è in fase di completamento l’elaborazione del progetto definitivo ed esecutivo dell’intervento di restauro della basilica di San Benedetto (da parte del raggruppamento temporaneo di imprese, tra le quali Comes, Berlucchi studio associato, G.M. Engineering e altri liberi professionisti).
Tra le semplificazioni previste dall’ordinanza, anche il fatto che “per la realizzazione degli interventi di ricostruzione e restauro della Basilica di Benedetto in Norcia non è richiesta nessuna verifica di compatibilità urbanistica e nessun titolo abilitativo o altro atto di assenso comunque denominato sotto il profilo urbanistico e/o edilizio”.
In arrivo ordinanze speciali anche su Norcia e frazioni, Cascia e Preci
Quelle firmate giovedì da Legnini non sono le uniche ordinanze speciali – che dunque alleggeriranno gli iter burocratici – previste per l’Umbria. Almeno 3 ne verranno approvate infatti nelle prossime settimane, relative a Norcia, a Cascia e a Preci (sia per il centro abitato che per l’abbazia di Sant’Eutizio con l’annesso cimitero). Per quanto riguarda la città di San Benedetto, il commissario straordinario ha spiegato che si deciderà insieme al Comune di Norcia se dare vita ad una unica ordinanza oppure a più. Al centro dell’attenzione, infatti, oltre al centro nursino – “dove i cantieri aperti sono numerosi” – ci sono varie situazioni da affrontare, come la ricostruzione di Campi, di Castelluccio e di Cortigno.