Bambini "usati" per rubare, stronca racket agente "cliente" - Tuttoggi.info

Bambini “usati” per rubare, stronca racket agente “cliente”

Redazione

Bambini “usati” per rubare, stronca racket agente “cliente”

Un grande magazzino di Assisi preso di mira da madri che si facevano scudo dei figli per compiere furti
Gio, 23/04/2015 - 16:29

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Non si contavano più i furti che quasi quotidianamente erano stati messi a segni in uno dei più grandi e noti grandi magazzini della zona di Assisi.

Il direttore del negozio, nonostante gli sforzi dei suoi impiegati, ormai disperato, ha deciso di rivolgersi alle Forze dell’Ordine per fermare chi aveva di fatto preso d’assalto il magazzino rubando la merce esposta e arrecando danni per migliaia di euro. Gli agenti hanno così scoperto che i furti sono stati compiuti quasi sempre verso l’orario di chiusura dell’esercizio, da donne di etnia rom che, attraverso l’apporto concreto dei loro bambini, asportavano dagli scaffali merce di vario genere, occultandoli su di sé, all’interno di grandi borse o indosso agli stessi minori.

Una volta giunte alla cassa, pagavano solo il prezzo di un prodotto di poco valore e in maniera disinvolta si allontanavano con i bimbi; questi avevano un ruolo ben definito ovvero quello di aiutarle a nascondere la merce o a fuggire dopo aver commesso il furto: le donne se li tenevano vicini usandoli come “scudi” in modo che le coprissero nell’atto di introdurre la merce prelevata dagli scaffali all’interno delle grosse borse che portavano.

In molte occasioni i minori, bambini di circa 7/10 anni, hanno compiuto da soli questi furti: entravano all’interno dei magazzini prelevando non solo giocattoli ma anche prodotti di altra natura, che dunque verosimilmente sono stati commissionati dagli adulti della loro famiglia che hanno tratto profitto dalle illecite condotte poste in essere dai minori. D’altra parte molti dei loro familiari sono già noti alle Forze dell’Ordine per avere numerosi precedenti specifici per reati contro il patrimonio.

Un agente, si è finto cliente, ha assistito a quello che ormai era da tempo diventato un vero e proprio rituale:I bambini, dopo aver controllato che nessuno li vedesse, prendevano gli oggetti e li nascondevano all’interno del loro giubbino. A quel punto, dopo aver fatto altri giri, “finita la spesa” , tutto il gruppo si dirigeva verso l’uscita passando per le casse dove la donna effettuava il pagamento di una sola confezione di carta assorbente per poi incurante allontanarsi dal negozio. Si è ache appurato che le donne fossero due, che agivano anche separatamente.

Due donne di 27 e 34 anni  sono state così denunciate in stato di libertà per furto aggravato dall’aver determinato alla commissione dei reati dei minori ai quali le stesse sono legate da vincoli di parentela o addirittura da vincolo genitoriale, adoperati per sfruttarne l’imputabilità. Finisce così un vero e proprio incubo per i titolari dei Grandi Magazzini di Bastia Umbra letteralmente depredati dal gruppo attraverso una serie innumerevole di piccoli furti compiuti con destrezza e abilità straordinaria, comportando per gli esercenti un danno economico complessivo ingente, non tanto per l’entità del valore della merce rubata, trattandosi di prodotti di costo contenuto, ma dalla frequenza quasi quotidiana con i quali i furti sono stati posti in essere.

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