Ast Terni, Landini "Basta slogan del cazzo" / Renzi, Alfano e Orlando cercano chiarezza sugli scontri - Video - Tuttoggi.info

Ast Terni, Landini “Basta slogan del cazzo” / Renzi, Alfano e Orlando cercano chiarezza sugli scontri – Video

Luca Biribanti

Ast Terni, Landini “Basta slogan del cazzo” / Renzi, Alfano e Orlando cercano chiarezza sugli scontri – Video

Cresce lo scontro tra Governo e sindacati / Ancora un rinvio per il tavolo della vertenza
Mer, 29/10/2014 - 17:04

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Aggiornamento ore 21.20 – Il premier Matteo Renzi ha chiamato in serata Angelino Alfano e il leader della Fiom, Maurizio Landini. Da indiscrezioni sembra che ci sia stata una lunga telefonata tra il Presidente del Consiglio e Alfano, che è stato invitato a fare chiarezza su quanto realmente accaduto. Intanto, mentre lo stesso Renzi ha incontrato nel pomeriggio Federacciaio e rappresentanti di Cassa Depositi e Prestiti per cercare una soluzione alla vertenza, anche il Ministro della Giustizia, Andrea Orlando, si è interessato ai fatti di Roma e ha contattato il Prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, per avere informazioni dettagliate sulle dinamiche degli scontri.

i Federacciaio e di Cassa Depositi e Prestitii Federacciaio e di Cassa Depositi e Prestiti

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Aggiornamento ore 19.00 – “La Thyssen si è detta disponibile, e mi auguro che nelle prossime settimane possa riprendere un confronto ed assumere questa disponibilità da parte dell’azienda e vedremo quale sarà quella da parte dei sindacati, a valutare di spostare una linea di laminazione a freddo, oggi presente nello stabilimento di Torino”, a Terni. Questo spostamento “necessita un investimento aggiuntivo”, “all’incirca 30 milioni di euro”. Lo ha detto il ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, durante un’informativa in aula alla Camera.

Intanto tutti i partiti hanno chiesto ad Alfano di riferire in aula quanto accaduto

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La lunga giornata degli operai dell’Ast di Terni a Roma, termina con l’ennesimo rinvio della vicenda al prossimo tavolo. Sullo scacchiere della partita, la ‘regina’ Morselli si muove sempre a suo agio, ottenendo lo sblocco parziale delle portinerie per permettere agli addetti del personale di entrare per compilare le buste paga degli operai. Secondo l’ad Thyssen questo sarebbe il motivo dei mancati pagamenti degli stipendi ai lavoratori. I sindacati hanno accettato il compromesso e domani il personale addetto alla contabilità entrerà negli uffici di pertinenza per espletare il suo lavoro.
Intanto l’incontro tra il ministro Guidi e la Morselli si è concluso con un ulteriore rinvio alla prossima settimana del vertice, forse venerdì, giorno che sarà decisivo per sapere di più su che fine abbia fatto il piano industriale predisposto da Thyssen per Ast.
Anche nell’incontro di oggi i tedeschi sono rimasti sulle loro posizioni e la Guidi prende tempo per concertare una controproposta per cercare di mediare su alcuni aspetti che i sindacati hanno sempre ritenuto fondamentali: mantenimento dei livelli occupazionali, produttivi e piano di investimenti futuri.
Probabilmente questo tempo servirà anche per consultare il premier Renzi che, raggiunto alla Leopolda di Firenze da una delegazione di rappresentanza Ast, aveva assicurato il suo impegno personale nella vertenza.
Durante la manifestazione, nel momento in cui i circa seicento operai in presidio davanti all’ambasciata tedesca hanno provato a dirigersi verso il Mise, c’è stata una carica della Polizia, dalla quale è scaturito il ferimento di 3 operai. Il gesto ha subito scatenato le reazioni del mondo politico e sindacale, ma, tra tutti, è sicuramente Murizio Landini ad avere avuto le parole più dure contro il Governo.

“Il Governo continua ad essere impegnato nell’affrontare la crisi di Ast Terni ed effettuerà una puntuale verifica per quanto accaduto oggi con il ferimento di operai” – queste le parole del sottosegretario Graziano Delrio a Maurizio Landini, segretario FIom, che aveva duramente attaccato l’operato delle forze dell’ordine: “Il Governo chieda scusa – ha detto il numero uno della Fiom – gli agenti hanno caricato i lavoratori, basta con gli slogan del cazzo di questo Governo. Altro che Leopolde”.

Nel frattempo la Questura di Roma ha fatto sapere che la carica sarebbe scaturita da lanci di oggetti contro i poliziotti

Il video è della Cgil-Fiom ©

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