Celebrazioni simboliche con una conferenza online in attesa di poter festeggiare in presenza
Assisi Patrimonio Unesco, si festeggia, simbolicamente, il ventennale. Compie infatti 20 anni l’iscrizione del sito “Assisi, Basilica di San Francesco e altri luoghi francescani” nella lista del patrimonio mondiale dell’Unesco. Una data importante che testimonia il riconoscimento da parte dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura di una terra ricca di bellezze storiche, artistiche e naturali.
L’Ufficio Onu Unesco Sostegno alle Nazioni Unite, in collaborazione con l’Ufficio Turismo del Comune di Assisi, per la ricorrenza del ventennale di Assisi Patrimonio Unesco, aveva stilato un programma prestigioso di iniziative da tenersi dal 29 novembre al 6 dicembre con esperti e testimoni di eccezione ma, a causa della pandemia e in particolare dell’impossibilità di organizzare eventi in presenza, il “pacchetto” delle celebrazioni è stato rinviato al primo semestre dell’anno prossimo.
Tra le varie proposte, il programma prevedeva, oltre la conferenza celebrativa del 2 dicembre, (giorno dell’ammissione di Assisi nella World Heritage List avvenuta ad opera del Comité du Patrimoine Mondial Vingt-quatrième session, a Cairns in Australia), con il coinvolgimento di autorità civili, religiose, accademiche e cittadinanza, anche un allestimento particolare dei monumenti simbolo di Assisi, visite guidate ai siti culturali, incontri con intrattenimenti musicali e letture, mini conferenze nelle scuole del territorio, seminari, video promozionali e una mostra fotografica.
L’amministrazione ha deciso di ricordare, almeno simbolicamente, la ricorrenza del 2 dicembre con una videoconferenza in diretta streaming che prevede la lectio magistralis del professor Jukka Jokilehto, ispettore Icomos all’atto dell’iscrizione nel 2000. Dalle ore 10 sarà possibile collegarsi all’indirizzo www.comune.assisi.pg.it e seguire i lavori: dopo la presentazione del responsabile dell’Ufficio Unesco Giulio Proietti Bocchini e i saluti istituzionali del sindaco Stefania Proietti, dei custodi delle Basiliche di San Francesco e di Santa Maria degli Angeli (Padre Marco Moroni e Padre Massimo Travascio) e della Regione Umbria, si succederanno gli interventi del neodirettore Ufficio Unesco del Ministero dei beni culturali Mariassunta Peci, del direttore del World Heritage Center Mechtild Rossler, del presidente della Commissione Nazionale Unesco Franco Bernabè, del presidente dell’Associazione Beni italiani Patrimonio Mondiale Alessio Pascucci, del vice presidente Fai Marco Magnifico, della direttrice di Legambiente Onlus Umbria Brigida Stanziola, del presidente dell’Ordine degli architetti della provincia di Perugia Marco Petrini Elce e del vice presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia Nicola Bastioni. Prima della lectio magistralis, ci saranno gli interventi di Claudio Ricci, presidente onorario dell’Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale (già sindaco di Assisi) e co-redattore del dossier di candidatura e di Paola Falini, urbanista e ordinario alla facoltà di architettura all’università La Sapienza Roma e redattrice del dossier di candidatura.
“Con orgoglio e commozione celebriamo quest’anniversario di Assisi Patrimonio Unesco – afferma il sindaco Stefania Proietti – perché Assisi è l’unica città umbra nella lista dei 55 siti italiani considerati patrimonio dell’Unesco e con i suoi capolavori storici e artistici e il suo straordinario paesaggio rappresenta uno dei simboli della bellezza nel mondo oltre che la patria dei valori legati al francescanesimo, quindi alla pace e all’accoglienza. Una ricorrenza del genere testimonia la grandezza della nostra terra e come tale andava onorata, purtroppo, la pandemia ci obbliga a una celebrazione virtuale ma con un parterre di ospiti prestigiosi che possono raccontare e testimoniare il percorso dagli inizi e i risultati raggiunti”.
“Essere patrimonio Unesco – conclude il sindaco – vuol significare, per chi amministra, una maggiore responsabilità, e cioè avere più attenzione e più cura nell’attuare azioni di salvaguardia di un “bene” come la città di Assisi che è abitata dagli assisani, amata dagli umbri e dagli italiani, ma appartiene al mondo intero con il suo “capitale” immenso di meraviglie”.