Finisce male questa volta l’ennesima scorribanda criminale di una ladra seriale, di origini marchigiane e residente da tempo a Santa Maria degli Angeli che ha collezionato nel corso degli anni una serie innumerevoli di furti muovendosi tra le Marche e l’Umbria. Segni particolari nessuno. E già perché la signora, 53enne, si palesa come la più normale delle casalinghe, come una massaia della porta accanto, ma con la più geniale e sfrontata dimestichezza nel raggiro e scaltrezza nel mettere a segno i suoi furti.
Ci ha provato anche ad Assisi, in uno dei tanti negozi di souvenir del centro storico. La donna, dopo essere entrata, si è avvicinata spedita davanti alle vetrine espositive al centro del negozio dove erano sistemati gli oggetti in oro. Alla commessa, che intanto le si era fatta incontro, dice di voler fare dei regali: per questo le chiede di mostrarle i suoi pezzi più belli e importanti, potendo spendere anche grosse cifre. Per distrarla, la signora chiede alla commessa di farle vedere proprio i pezzi di antiquariato più preziosi e dislocati in svariati punti del negozio. La signora intanto rimane sempre fissa nei pressi delle vetrine dell’oro.
In attesa che la commessa finisse di incartare la preziosa statua scelta come regalo, la signora la avvertiva che avrebbe fatto un salto nel negozio di fronte per dare uno sguardo ad altri oggetti di suo interesse. Dopo aver aspettato invano il suo ritorno, la ragazza decide di recarsi presso l’altro negozio per sincerarsi di persona della presenza della donna. Lì scopre che in realtà non era mai entrata. Solo a quel punto, presa dal dubbio più atroce, la ragazza decide di rientrare nel proprio negozio e passarlo al setaccio, notando come all’interno della vetrina dell’oro vi fossero, al posto di alcune catene d’oro, degli evidenti spazi vuoti. Il valore del bottino si aggirava intorno a 3000 mila euro.
Immediatamente è scattata da parte della giovane la denuncia al Commissariato di Assisi. Grazie alle immagini, riprese dal sistema di videosorveglianza interna del negozio, gli agenti della Commissariato di Assisi, hanno avviato una articolata attività info-investigativa e una capillare attività di servizio e perlustrazione del territorio, che ha consentito in breve tempo di identificare la donna immortalata dalle telecamere mentre con destrezza riusciva ad aprire la vetrina e impossessarsi con rapidità delle lunghe catene d’oro.
Gli uomini della Squadra Volante hanno passato al setaccio tutti i Compro Oro della zona, fino a che non sono riusciti a trovare quello presso il quale la donna aveva portato le catene d’oro poco prima rubate e che le erano fruttate appena 700 euro. Ladra scaltra sì, ma poco furba visto che i documenti forniti all’atto della transazione erano proprio quelli della donna ripresa dalle telecamere e riconosciuta dalla commessa.
A seguito di un controllo dei registri del Compro Oro è emerso che la stessa era in realtà una cliente abituale. Sono stati cos’ sequestrati infatti oltre alle 4 collane rubate poche ore prima, una serie di altri monili in oro e argento che la signora aveva precedentemente portato allo stesso Compro Oro di Bastia Umbra, un bracciale in oro giallo di circa 7 grammi, un anello in oro giallo di circa 6 grammi.
A quel punto la polizia ha fatto partire le ricerche. Risultata però irreperibile nell’abitazione indicata come sua residenza, gli agenti sono riuscita a bloccarla alcune ore dopo a bordo della sua auto mentre usciva dall’esercizio commerciale nel quale aveva tentato invano di vendere altra merce della quale non però non riusciva a giustificarne la provenienza. Dopo la perquisizione, gli agenti le hanno trovato infilate nella mano due fedi in oro gialle, di diverse dimensioni, senza alcun segno di usura.
Sarà il controllo esteso alla sua auto a dare i maggiori riscontri: un vero e proprio Kit per ladri di professione quello trovato dagli agenti. Infatti all’interno dell’abitacolo sono stati trovati gli arnesi “del mestiere” come cacciaviti di grosse dimensioni, una lampada portatile e un paio di forbici da elettricista. Ben nascosto nel vano porta oggetti è stato scovato anche un coccio di vetro rotto ad arte in modo frastagliato e appuntito e un dispositivo in acciaio per lo sblocco delle placche antitaccheggio.
Infine da un controllo sull’auto, è emerso che la stessa era priva di copertura assicurativa dal 2014 anche se ben esposto nell’apposito alloggio del vetro anteriore lato passeggero risultava esserci un tagliando grossolanamente contraffatto con scadenza al 27 maggio 2016. Infatti il tagliando del tutto simile a quello originale era stato stampato su carta a colori e riportava i caratteri impressi con battitura a macchina. Il veicolo è stato così sottoposto a sequestro amministravo.
La signora ora dovrà rispondere del reato di furto aggravato, ricettazione, uso di atto falso e possesso ingiustificato di arnesi atti allo scasso. Alcuni oggetti d’oro saranno a disposizione di eventuali derubati per il riconoscimento.