Carlo Acutis sarà sepolto a Santa Maria Maggiore, al vescovado di Assisi. Il giovane quindicenne milanese, morto per una leucemia nel 2006 e sepolto al cimitero di Assisi (“la città di San Francesco che più di altre ha amato e nella quale tornava così volentieri per ritemprare lo spirito”, come spiega il sito web a lui dedicato) è stato riesumato a fine gennaio. I resti mortali del Venerabile (Papa Francesco lo ha dichiarato tale lo scorso luglio, non ultimo perché il quindicenne “accolse la malattia con un sorriso, offrendo la sua vita per il Papa e per la Chiesa”) è stato trasferito “in luogo idoneo” in attesa di essere trasferiti nei locali del vescovado di Assisi.
Qui, qualche anno fa, la famiglia Acutis ha restaurato uno spazio aprendo un oratorio dedicato al giovane. C’è ora attesa di sapere se il corpo di Carlo sia incorrotto, un segno (ma non più una condizione vincolante) che viene generalmente interpretato come di santità. Qualcuno aveva già dato per accertato tale stato, anche se fra Matteo Siro vicario episcopale diocesano per la Vita Consacrata, per conto del postulatore della causa, Nicola Gori, ha invitato alla cautela. “Per quanto riguarda lo stato di conservazione del corpo – spiega – è prematuro ogni giudizio, in quanto sono in corso le opportune verifiche da parte del personale medico”.
La traslazione del corpo di Carlo Acutis avverrà a inizio aprile 2019. Vista la sua giovane età e la sua perizia con il mondo web, monsignor Dario Edoardo Viganò, milanese e prefetto della Segreteria per la comunicazione della Santa Sede, ha avanzato l’idea che, in caso di beatificazione, il giovane possa essere riconosciuto dalla Chiesa come patrono di Internet. Per ora Carlo Acutis è Venerabile (epiteto con cui la Chiesa riconosce chi ha vissuto in grado eroico le virtù cristiane), il primo step del percorso che dovrebbe portare Acutis alla beatitudine prima e alla successiva canonizzazione poi.