La città serafica non dimentica la sua storia e i suoi valori. Nel pomeriggio del 17 giugno nella Sala della Conciliazione i 16 sopravvissuti italiani alla Shoah (erano 17 quando fu decisa la cerimonia, ma purtroppo nel frattempo è mancato Nedo Fiano, il 19 dicembre 2020) sono stati insigniti della cittadinanza onoraria di Assisi nel corso di un’iniziativa organizzata dall’amministrazione, insieme al Museo della Memoria della Diocesi e all’Ucei. Un atto che si pone in continuità con il salvataggio, sotto la guerra, di 300 ebrei, opera per cui la Città di Assisi vanta dal 2004 il riconoscimento della Medaglia d’oro al merito civile conferita dal presidente della Repubblica.
“Edith Bruck, Alessandra Bucci, Donato Di Veroli, Agata (Goti) Herskovits Bauer, Lea Gattegno, Virginia Gattegno, Rosa Hanan Mallel, Alberto Israel, Stella Levi, Sami Modiano, Gilberto Raffaele Salmoni, Liliana Segre, Giuseppe Varon, Diamantina Vivante e Arianna Szorenyi, e anche Nedo Fiano – le parole del sindaco, Stefania Proietti – sono persone che con la propria testimonianza di vita contribuiscono ogni giorno a coltivare la fraternità, per costruire un futuro fatto di collaborazione e difesa dei più deboli, per crescere nel bene reciproco, per dissodare il terreno su cui cresce l’odio, seminandovi pace, per rendere il nostro Paese un luogo migliore”.
Tanti i messaggi di affetto da parte dei sopravvissuti, nuovi cittadini onorari, resi noti dalla Diocesi: “Assisi dovrebbe essere un modello per affrontare l’attuale antisemitismo e il dialogo interreligioso e la convivenza pacifica” (Edith Bruck). “Manteniamo la speranza e la fiducia che tutte le istituzioni, politiche e sociali, continuino ad alimentare ed incoraggiare il lavoro, lo studio, l’informazione corretta a cui tutti, ed in particolare le nuove generazioni e quelle a venire, hanno il diritto e il dovere di fare riferimento e di trarre ispirazione” (Virginia e Lea Gattegna). “In un mondo che tende ormai troppo facilmente a dimenticare tutto ciò che è stato, sono convinto, credo fermamente, che fino a che ci saranno iniziative come quelle della Città di Assisi, il nostro sacrificio non sarà stato inutile” (Sami Modiano). “È un onore speciale per me ricevere la cittadinanza onoraria per la pace di Assisi. Una città celebre nel mondo per la sua bellezza, per l’impegno costante per la solidarietà e per la pace, per il confronto e il dialogo fra le genti e le religioni” (Liliana Segre). “Grazie a tutti per aver voluto dedicare a pochi reduci dei lager nazisti ancora in vita questo riconoscimento, che condivido idealmente con tutte le vittime della Shoah e con coloro che dai quei campi di concentramento e di sterminio non hanno più potuto fare ritorno”. (Diamantina Vivante)