"Asilo Cavour torni al Comune", approvata mozione di Procelli - Tuttoggi.info

“Asilo Cavour torni al Comune”, approvata mozione di Procelli

Davide Baccarini

“Asilo Cavour torni al Comune”, approvata mozione di Procelli

La proprietà dell’immobile (oggi in disuso e in degrado) appartiene a Banca Intesa | Il capogruppo de 'La Sinistra' "L’Asilo Cavour deve appartenere a comunità"
Mer, 04/03/2020 - 15:08

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E’ stata approvata dal Consiglio comunale di Città di Castello, con una maggioranza trasversale (“Sì” di Pd, Psi, La Sinistra, Tiferno Insieme e Castello Cambia, Lega, Rigucci del Gruppo Misto e astensione di Pescari, Tavernelli, Guerri del Pd, Sassolini di FI e Gasperi del M5S) la mozione del capogruppo de La Sinistra Giovanni Procelli, per “chiedere all’attuale proprietario Banca Intesa San Paolo di donare al Comune tifernate l’asilo Cavour, immobile e terreno che lo circonda“.

La storia

La richiesta nasce dalla storia dell’asilo. Il Cavour, oggi, dopo il trasferimento della scuola d’infanzia, è in disuso e degrado. A Città di Castello, il 1° giugno 1862, grazie alla munificenza di una benemerita Associazione di 106 soci contribuenti, fu fondato l’Asilo d’Infanzia “Camillo Benso di Cavour”. Tra questi soci figurava anche la Cassa di Risparmio di Città di Castello (oggi Banca Intesa San Paolo). L’Associazione, che ha avuto come primo presidente dell’Asilo il Conte Carlo Della Porta, fu ente morale dal 1867 e riconosciuta Scuola Paritaria dall’anno scolastico 2001-2002 dal Ministero.

L’Asilo, situato inizialmente in alcuni locali in Via S. Antonio, fu trasferito in Via S. Florido: i locali di questa nuova sede però, giudicati indecorosi, antigienici e insalubri anche per la mancanza di luce solare, portarono alla necessità di individuare una nuova ubicazione, luminosa e con spazi all’aperto. Tale progetto si poté attuare nel 1930, in occasione del 75° anniversario della fondazione della Cassa di Risparmio di Città di Castello (che già dal 1855 elargiva alla nostra Città cospicue somme in beneficenza).

La Banca, sul terreno di circa 2.300 mq donatole dal Podestà e grazie anche al cospicuo contributo della Congregazione di Carità, fu promotrice della costruzione del nuovo edificio in via Gramsci. Le finalità di detta donazione erano quelle di destinare l’area esclusivamente ad uso educativo. Tutti i lavori dell’asilo furono completamente eseguiti da maestranze locali: esso aveva la capacità di accogliere circa 150 bambini, appartenenti in prevalenza alle classi sociali meno abbienti. L’opera, iniziata nel gennaio 1930 fu consegnata alla città il 30 ottobre 1932. L’Istituto Cassa di Risparmio di Città di Castello divenne proprietario del terreno, in seguito alla donazione da parte del Comune tifernate ma, già dal 1966, il CdA della Ca.risp era favorevole all’Opera Pia Asilo Camillo Benso Conte di Cavour.

Dibattito

Anche se la proprietà dell’immobile Cavour appartiene a Banca Intesa, – ha detto Procelli – l’Asilo Cavour è un bene comune che deve appartenere alla nostra comunità. Ancora oggi cittadini tifernati e mondo imprenditoriale continuano ad individuare nella Cassa di Risparmio di Città di Castello, ora Banca Intesa San Paolo, l’Istituto di riferimento preferenziale e ne è la prova il numero di clienti che usufruiscono dei servizi da essa offerti”.

Zucchini (Gruppo Misto): “Sono favorevole alla mozione ma con quali risorse lo adegueremo una volta avuto in donazione? Specifichiamo che la destinazione sarà di pubblica utilità”. Lignani Marchesani (Fd’I): “Non posso sostenere la proposta. Ogni volta che abbiamo un bene immobile, sono problemi. La banca forse ce lo regalerebbe ma poi? La struttura è già in degrado: sindaco faccia ordinanza per riportare il Cavour al decoro”. Sassolini (FI): “Con un progetto sarei possibilista. Andrebbe valutata la convenienza di ricevere l’asilo, che avrebbe un peso economico nel bilancio. Convochiamo le parti, prospettiamo un’idea e valutiamo. D’accordo con la necessità di risistemare lo stabile. Andiamo in commissione”. Bucci (Castello Cambia): “Dobbiamo definire le destinazioni. Deve essere connessa all’utilità sociale. Il problema dei soldi è politico: invece di darli a pioggia, individuiamo le priorità”. Rigucci (Gruppo Misto): “Sono d’accordo con Lignani: l’asilo Cavour è una discarica a cielo aperto, nel giardino ci sono rifiuti speciali. La Fondazione dà ma anche prende, dal Comune ha avuto 15mila euro nel 2019”.

L’assessore ai Servizi educativi Rossella Cestini: “Negli ultimi anni il Cavour ha ospitato anche sezioni di scuola materna pubblica. Qualche tempo fa ci furono trattative per l’acquisto ma la banca ha chiuso l’asilo dopo l’ultimo terremoto. Non si può tornare indietro se non a costi esagerati. Ha un piano interrato e un secondo piano che nella scuola materna non possono essere utilizzati. Dobbiamo avere un progetto”. Morani (Psi): “Il Cavour fu uno dei primi asili della città. Ma la struttura non è più adatta e non è del Comune. Bene la donazione da parte di Banca Intesa. Dovrà mantenere una destinazione pubblica”.

Tavernelli (Pd): “E’ un pezzo storico, costruito con il contributo dei tifernati e poi passato, come l’ospedale, ad altro proprietario. Il percorso di riacquisizione dovrà essere simile a quello che ci ha restituito Palazzo Vitelli. Se l’asilo tornasse al Comune, sarebbe di utilità pubblica. Apriamo un confronto”. Vincenti (Tiferno Insieme): “La destinazione doveva essere inserita in fase di Prg. Sono d’accordo su una ricognizione delle proprietà. Forse Banca Intesa ha interesse a tenerlo ma il Comune non doveva perderlo. Riprenderlo non costerebbe troppo. Voteremo a favore con l’emendamento della funzione pubblica”. Procelli nella replica: “Intanto riprendiamolo. Non è pericolante, ha l’indice di sicurezza di altre scuole comunale. Sì all’emendamento sulla destinazione pubblica”.

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