di Spoleto 5 Stelle
15 maggio 2015. Il bando per le iscrizioni agli asili nido comunali non è ancora uscito. Ha un paio di settimane di ritardo. Il motivo? La decisione della giunta (mai discussa nemmeno tra i consiglieri di maggioranza, molti ancora poco informati su queste vicenda) di tagliare un’intera sezione, quella dei lattanti, presso l’asilo nido di villa redenta per “carenza del personale”. Seguono nostri botta e risposta con l’Assessore e vicesindaco Bececco che non esita a parlare di mobilità del personale ed esternalizzazioni. Tutto a causa del patto di stabilità di Renzi che vieta ai comuni cattivi pagatori, e Spoleto lo è, di assumere personale.
Preso atto di questa posizione, che non ci convince, comunque chiediamo più volte in consiglio comunale e fuori: ma dunque cosa intende fare questa amministrazione per uscire da questa situazione? Moltissimi saranno i pensionamenti nei prossimi anni, fermeremo i servizi e l’intera macchina comunale perché non si può assumere? Nel frattempo questa grande incertezza sul futuro delle scuole dell’infanzia, unita a problemi economici e demografici della nostra città che tante volte abbiamo fatto presente, porta a registrare una riduzione delle iscrizioni. Ma ciò che bisogna sottolineare è un altro dato: il numero del personale è rimasto invariato! Non ci sono stati nè trasferimenti né pensionamenti come annunciato. Allora ci chiedevamo e richiediamo, perché la manovra preventiva di tagliare i dodici posti?
Pochi giorni fa la notizia dell’Anci che dice che i servizi essenziali vanno garantiti a prescindere, e in sostanza passa una modifica al patto di stabilità che apre alle assunzioni proprio negli asili nido. Un fulmine al ciel sereno per l’amministrazione comunale, che ora non avrebbe più alibi per le esternalizzazioni. Le parole dell’assessore Bececco, che si affretta a dire che bisogna verificare se la norma vale per Spoleto e in cui rimarca che le iscrizioni sono scese, le leggiamo come la paura di non avere più pretesti per un piano chiaro che è quello di volersi disfare in ogni caso della gestione diretta dei servizi all’infanzia.
Inoltre, sappiamo che alcuni bambini sono rimasti fuori dalle graduatorie: allora cara amministrazione, dato che c’è una classe in meno e poche iscrizioni e ora veramente ci sono delle educatrici in più, perché non aprire nuove classi per quei bimbi rimasti fuori? Perché non rilanciare le iscrizioni, con maggiore pubblicità sui giornali e una campagna di promozione del nido comunale? Non sarà che questa carenza delle iscrizioni farà comodo per trasferire qualche docente e creare davvero una situazione di emergenza, il cane che si morde la coda?