Per Cgil, Cisl e Uil è prioritaria anche un'iniziativa sulla sanità territoriale, dalla penuria dei medici di base, alle difficoltà di accesso alle prestazioni, fino alle criticità dell'assistenza domiciliare
“Nei prossimi mesi chiederemo ai sindaci del nostro territorio di intraprendere iniziative per contrastare l’aumento della povertà che riguarda soprattutto famiglie, giovani con contratti precari con figli e donne anziane sole che rappresentano il 34% degli over 65 anni”.
Ad annunciarlo sono Cgil, Cisl e Uil dell’Alto Chiascio, rappresentate da Fabrizio Fratini (Cgil), Antonello Paccavia (Cisl) e Sandro Belletti (Uil), insieme alle rispettive categorie dei pensionati con Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil, che nei giorni scorsi hanno tenuto una riunione a Gubbio per un esame della situazione sociale del territorio e per programmare le iniziative del 2023.
I tre sindacati e le organizzazioni dei pensionati ritengono prioritaria un’iniziativa sulla sanità territoriale, chiedendo di affrontare l’emergenza della penuria dei medici di base, le sempre maggiori difficoltà di accesso alle prestazioni, le criticità dell’assistenza domiciliare e i rischi dello stesso declassamento dell’ospedale di Branca.
“Parliamo di un bacino territoriale con una presenza di 14.500 anziani over 65 – rimarcano i sindacati – di cui molti con patologie invalidanti e il 30% dei nuclei familiari composti da una sola persona, spesso in condizioni sociali, di relazione ed economiche molto precarie. Anche per questo i sindacati ritengono fondamentale che venga definita una volta per tutte la realizzazione delle case di Comunità nei due ex ospedali di Gubbio e di Gualdo Tadino, rispettando gli impegni presi e superando i ritardi, al fine di riorganizzare un sanità del territorio vicina ai cittadini”.
“Intendiamo nei prossimi mesi continuare con le nostre iniziative nel territorio per sollevare tali problematiche richiederne la soluzione – concludono Cgil, Cisl e Uil – alimentando il confronto con i Comuni del territorio, che rappresentano 53.000 abitanti, il distretto socio sanitario e la direzione dell’ospedale di Branca”.