Nel corso di quest’ultima settimana, seguente agli eventi alluvionali della domenica di Pasqua, il coordinamento dei tecnici del Comune di Bevagna ha operato un monitoraggio costante dei territori a rischio di frane e smottamenti – intervenendo tempestivamente anche nel loro contenimento e nella rimozione – e ha fatto un primo punto sulla situazione dei danni, anche grazie all’apporto delle relazioni dei tecnici specializzati inviati dalla Regione Umbria oltre che di quelli comunali. Il primo documento di sintesi, inviato dal Sindaco a tutti gli organi competenti, tra i quali il Commissario Regionale Delegato per l’Emergenza, ha circostanziato con esattezza le aree interessate dall’evento rilevando che gli ultimi fenomeni alluvionali hanno determinato un considerevole peggioramento delle criticità già iniziate con gli eventi alluvionali del mese di novembre 2012, che hanno colpito l’Umbria e il territorio comunale. “La situazione venutasi a creare qualche giorno fa’ – afferma il sindaco Analita Polticchia, ha notevolmente aggravato la già precaria situazione per la quale il nostro territorio è stato posto in emergenza fino al 1° maggio prossimo. Si tratta ora di lavorare a piani per la rimozione delle situazioni di potenziale pericolo per la sicurezza delle persone e delle loro attività site nelle zone colpite. Questo è il mio intento e l’obiettivo della nostra Amministrazione”. Due le giornate di massima emergenza, domenica 31 marzo e lunedi 01 aprile, nelle quali hanno lavorato in tutto circa 70 operatori richiesti dal Sindaco e da lei coordinati insieme al comandante della Polizia Municipale e dal Centro Funzionale della Regione Umbria. L’evento alluvionale con i relativi allagamenti hanno colpito complessivamente 30 unità abitative, con un totale di 42 nuclei famigliari e 4 insediamenti produttivi. Per uno di questi nuclei famigliari permane tuttora la sistemazione di alloggio presso una struttura ricettiva in quanto l’abitazione risulta ancora inagibile. Hanno subito danni anche alcuni allevamenti, con la morte per affogamento di animali da cortile e ovini. Per la forte grandinata si segnalano anche ingenti danni alle colture agricole in atto, in un’area ben più vasta di quella che ha colpito l’evento in argomento. Circa 25 sono le vie e le strade interessate all’evento e per le quali si richiedono interventi. Opere strutturali, di ripristino e/o di manutenzione sono richieste anche per gli alvei, i fiumi e i canali di deflusso delle acque. Risulta aver riportato danni in corso di stima anche la Chiesetta di Madonna di Costantinopoli [XVII sec.] al cui interno è presente un dipinto attribuito ad Ascensidonio Spacca. Danneggiate, oltre alle civili abitazioni, risultano anche strutture ricettive poste ai margini della zona interessata dall’evento. Sono ancora in corso le operazioni di stima di tutti i danneggiamenti subiti dalle infrastrutture e dalle opere pubbliche, in quanto, l’estensione dell’area e la molteplicità degli stessi richiede tempi relativamente lunghi di elaborazione, mentre la sintesi degli interventi per il ripristino dei luoghi e della loro sicurezza è già stata redatta e sarà oggetto di valutazione in una delle riunioni previste per la prossima settimana con i tecnici dei vari enti di competenza.