L'opera principe dell'allievo del Perugino valorizzato con la realtà immersiva. A Todi, la nuova luce sul capolavoro dello Spagna
“Colorì meglio di nessun altro di coloro che lasciò Pietro dopo la sua morte”: è l’elogio che il Vasari fece di Giovanni di Pietro detto Lo Spagna, di cui Todi conserva una delle opere più rappresentative che lo pone tra i migliori gli allievi di Pietro Vannucci detto il Perugino. Si tratta dell’Incoronazione della Vergine, al centro di un importante progetto di valorizzazione che vedrà la luce venerdì 23 giugno.
Todi, che insieme a Città della Pieve, Cortona e Orvieto è promotrice del comitato per le celebrazioni dei 500 anni della morte del Perugino e del Signorelli, si inserisce nel programma delle iniziative culturali umbre con un focus sulla scuola del Perugino a Todi, che si sta per concretizzare con una particolare mostra proprio a partire dalla Pala dello Spagna che campeggia nella Pinacoteca Civica. “E’ un’idea sulla quale lavoravamo da tempo – commenta il Sindaco di Todi Antonino Ruggiano – e che ha avuto ulteriore conforto dalla visita ad inizio anno del sottosegretario al Ministero della Cultura Vittorio Sgarbi, il quale ha invitato l’Amministrazione comunale a valutare un riallestimento della Pinacoteca nel quale l’opera dello Spagna, del quale il critico d’arte è un grande estimatore, costituisca l’attrattore assoluto”.
E’ proprio Todi la città infatti dove il pittore peruginesco ha lasciato un segno indelebile della sua raffinata maestria. Se la Incoronazione costituisce il vertice della sua sensibilità pittorica, vista anche l’imponenza della Pala che gli consente di esprime al meglio la sua capacita espressiva grazie all’elevato numero di personaggi coinvolti, troviamo tuttavia disseminati in altri luoghi della città le testimonianze della grandezza dell’artista. Dopo il contratto per la Pala dell’Incoronazione per il convento di Montesanto del 1507, l’artista è stato infatti impegnato in un intervento sulla miracolosa immagine di Santa Maria della Consolazione. Restano poi ancora nel Duomo di Todi due tavole rappresentanti San Pietro e San Paolo, originariamente parte della decorazione pittorica dell’organo, così come sempre nel Duomo è possibile ammirare una Trinità collocata nella cosiddetta Navatina.
La Pinacoteca Comunale conserva inoltre un Beato Bernardino da Feltre, anch’esso proveniente dal convento di Montesanto, una sorta di amplificazione di uno dei tanti personaggi francescani raffigurati nella grande Pala. Quest’ultima viene completata nel 1511 e realizzata seguendo le indicazioni del contratto che indicava al pittore di utilizzare come modello la pala di Domenico Ghirlandaio dipinta nel 1486 per la chiesa di San Girolamo di Narni.
“L’opera di Todi – spiega Filippo Orsini, direttore dell’Archivio storico comunale – si rende unica per la delicatezza dello sfondo paesaggistico e la ricchezza dei personaggi coinvolti, ben 72 tra la parte alta e quella bassa, tra santi, beati, profeti, cherubini, serafini e musici in una vera e propria sinfonia di colori, un’opera grandiosa eseguita con squisita maestria e amore”.
Il 23 giugno, alle 17:30, è in programma la presentazione del viaggio immersivo alla scoperta dei segreti del “capolavoro dello Spagna” e delle sue connessioni con le altre opere presenti in città.
Seppur realizzato nel contesto delle celebrazioni, l’allestimento avrà carattere permanente, così da arricchire stabilmente la proposta museale della città di Todi.