Dopo 14 anni è tornato a illuminarsi l'Abete nel Cassinate e si è parlato di "Albero più grande del mondo", le misure però premiano sempre Gubbio | Presidente alberisti laziali "Nessuno riuscirà mai a superare primato umbro"
Che l’Albero di Natale di Gubbio fosse il più grande del mondo lo si sa ormai dal lontano 1991, quando il record fu certificato ufficialmente dal Guinness dei Primati. Ma da qualche giorno, precisamente dall’8 dicembre scorso, qualcuno lo sta addirittura mettendo in dubbio…
Un altro albero luminoso a San Vittore del Lazio
Dopo 14 anni, infatti, nel giorno dell’Immacolata, a San Vittore del Lazio (Frosinone) è tornato a (ri)accendersi sul Monte Sammucro un albero di Natale molto simile (nella foto a destra) a quello della Città dei Ceri (a sinistra) come idea e forma ma, senza dubbio, con misure ben diverse: 470 metri di altezza e 300 metri di base, per una superficie complessiva di 35 mila mq (circa 8 campi da calcio) contro i 750 metri di altezza e 450 metri di base di quello eugubino, che copre una superficie di circa 130 mila mq (circa 30 campi da calcio).
“Il più grande del mondo”
Sul web si è comunque scatenata una battaglia campanilistica, dato che – nonostante le misure parlino da sole – a San Vittore molti, durante e dopo l’accensione, hanno parlato del loro abete come “il più grande del mondo“, merito che di fatto è stato loro riconosciuto nel 2002 dal Guinness World Record (con tanto di attestato). La stessa associazione del Comune cassinate che lo ha installato si chiama “Albero di Natale più grande del mondo”. Ovviamente oggi l’Albero di Gubbio non ha rivali per quanto riguarda dimensioni e fama: a testimoniarlo anche le varie testate di tutto il mondo, che ogni anno lo celebrano come “the biggest”, celebre quanto quello di Central Park a New York.
A San Vittore albero “spento” dal 2008 riacceso dopo 14 anni, la diatriba sui social
L’Albero di San Vittore è stato costruito per la prima volta nel 2000 ma era rimasto spento dal 2008, a quanto pare a causa delle mucche che, con il loro pascolare, spostavano e tranciavano spesso i cavi che portavano energia elettrica alle lampade (qualcosa che ricorda il caso della Natività di Casacastalda). Anni dopo, a complicare le cose, arrivò pure un grosso incendio. Superate le difficoltà l’Albero si è riacceso l’8 dicembre scorso e con esso questa diatriba davvero poco “natalizia”, dove si può leggere “Quello di Gubbio è l’originale, il resto è solo imitazione” oppure, “Noi di San Vittore abbiamo un pendio roccioso estremamente friabile, con pendenze da brividi. Abbiate rispetto per chi realizza l’opera, che a mio parere è anche molto più simmetrica di quella di Gubbio“.
Le parole del presidente degli alberisti laziali
“Con queste misure siamo tornati a competere con l’Albero di Gubbio” ha detto il giorno dell’accensione lo stesso presidente dell’associazione cassinate Giuseppe Vendittelli, che in qualche modo ha poi corretto il tiro confermando le gerarchie: “Il suo primato, però, nessuno riuscirà mai a superarlo: sono ben 41 anni, infatti, che la città realizza l’Abete luminoso sulle pendici del Monte Ingino. Non creiamo campanilismi tra Sant’Ubaldo e San Vittore. Gli alberi di Natale potranno essere più belli, luminosi, piccoli o grandi, ma tutti sono simboli universali di pace e fratellanza. Se poi può esserci sfida di grandezza, dimensioni e bellezza non spetta a noi giudicare. Lasciamo volentieri agli esperti fotografi e topografi l’ardua sentenza”.
Vendittelli, per cancellare del tutto la controversia nata sui social, si è fatto anche portavoce per “realizzare un gemellaggio e uno scambio di visite tra le due associazioni, per uno scambio di esperienze e di amicizia. Sarebbe fantastico”.