Da ieri sono 18 i manifesti visibili a Spoleto e in affissione, realizzati grazie allo scatto del fotografo Serafino Amato
Sono diciotto i manifesti che da, giovedì 29 giugno, sono visibili a Spoleto per il progetto Insieme Miniera. L’iniziativa nasce dalla volontà di “avvicinare” il Museo delle Miniere alla città, partendo proprio dall’affissione di alcuni poster in vari luoghi di Spoleto. Il fotografo Serafino Amato (Roma, 1958), invitato dall’associazione Amici delle Miniere, ha realizzato una serie di scatti in occasione di un pic-nic tenutosi al Museo lo scorso 11 giugno.
L’immagine utilizzata ritrae sullo sfondo il Pozzo Orlando e in primo piano Benigno Fabbi, minatore a Morgnano dal 1944 al 1960, oggi 94enne, insieme al pronipote Mattia Fabbi di 6 anni. “Un luogo in cui passato e futuro si tengono per mano. Una memoria da scoprire, scavando verso il cielo” è invece la frase che campeggia sul manifesto, un messaggio per far conoscere non solo il potenziale del luogo, ma anche la sua capacità di attrarre e caratterizzarsi come spazio di aggregazione e incontro tra generazioni diverse, tra memoria e proiezione futura.
“Il Museo delle Miniere di Morgnano conserva una memoria importante di questo territorio e di questa città che dobbiamo continuare a preservare e tramandare – ha spiegato il direttore Saverio Verini – La disponibilità di Benigno Fabbi e della sua famiglia, che è la personificazione stessa di questa memoria, la capacità di Serafino Amato di realizzare un’immagine così significativa, la collaborazione con l’associazione Amici delle Miniere e la presidente Vincenza Campagnani sono tutti aspetti che hanno reso possibile la realizzazione di questo primo progetto per la promozione e la conoscenza del Museo delle Miniere”.
Ieri mattina il direttore dei Musei comunali, Saverio Verini e la presidente dell’associazione Amici delle Miniere, Vincenza Campagnani hanno partecipato insieme all’affissione di uno dei manifesti in via Cecili.
“Finalmente anche il Museo delle Miniere ha un direttore, elemento che considero molto positivo e che in passato è mancato – sono state le parole della presidente Vincenza Campagnani – Inoltre sono felicissima dell’approccio di Saverio Verini, perché il progetto muove dalla necessità di avvicinare il Museo alle persone, innanzitutto all’intera comunità spoletina, perché purtroppo è l’unico della rete museale ad essere decentrato quindi nel tempo è sempre stato meno attenzionato. Da subito il direttore Verini ha invece voluto parificarlo alle altre sedi, dando risalto ad una memoria importante che ha interessato la storia economica del nostro territorio per circa un secolo. Proiettare questo patrimonio nel futuro, iniziare da questo aspetto un’azione di valorizzazione del Museo, è stata senza dubbio un’ottima intuizione”.