Sull’atto di indirizzo del Ministro Passera, relativo al riordino del sistema aeroportuale nazionale, è arrivato oggi lo stop delle Regioni, che al tavolo della conferenza Stato – Regioni hanno ottenuto di rimandare a Marzo l’analisi del Piano, da effettuarsi quindi una volta insediato il nuovo Governo e dopo ulteriori concertati approfondimenti.
Le Regioni, da quelle del Nord fino al Meridione, hanno infatti rilevato nel Piano una serie di criticità che risultavano nella scarsa valorizzazione delle infrastrutture aeroportuali esistenti, relativamente alle esigenze locali, ai processi di crescita in atto e alle peculiarità territoriali.
Relativamente allo scalo “San Francesco d’Assisi”, nel documento elaborato dai responsabili regionali umbri, di concerto con la SASE, si sottolineava come gli investimenti fin qui realizzati e recentemente completati fossero il risultato di accordi reiterati nel tempo tra la Regione ed il Governo centrale. Tali investimenti consentiranno finalmente allo scalo di raggiungere nel breve periodo la soglia dei 500.000 passeggeri annui, indicata dallo stesso Piano Passera come una delle condizioni per l’inclusione nella lista degli aeroporti di “interesse nazionale”, assieme alla caratteristica di unicità nell’ambito regionale al servizio di territorio a ridotta accessibilità.
Lo scalo umbro risulta inoltre tra quelli con il maggior tasso di crescita: Assaeroporti ha infatti pubblicato i dati ufficiali per il 2012, ove risulta che nel complesso gli aeroporti italiani hanno registrato un regresso del 1,28% (poco meno di 147 MLN di passeggeri trasportati). Nel dettaglio, per gli aeroporti che movimentano un traffico < 1 MLN di passeggeri si è registrata una diminuzione del traffico pari al 6,74%, mentre l’aeroporto internazionale dell’Umbria – Perugia è cresciuto del 14,97%, in piena controtendenza rispetto alle medie nazionali. Rassicuranti anche i dati relativi al primo mese del 2013: l’incremento, nonostante il periodo invernale sia caratterizzato da una diminuzione delle frequenze, è del 20% sul 2012.