Jacopo Brugalossi
Novanta giorni per smantellare i manufatti realizzati in difformità dei permessi a costruire rilasciati alla fine degli anni ’60. In caso contrario, dalla diffida si passerà direttamente all’ordinanza di demolizione e alla successiva esecuzione da parte del comune. Si prospettano settimane di fuoco per i responsabili del Circolo Tennis e della Bocciofila di Montarello, ma anche per quelli del Ruzzolone a Pontebari. Tre associazioni che da decenni operano su terreni sottoposti a vincolo ambientale e idraulico ma che nel tempo sono diventati un punto di riferimento imprescindibile per migliaia di spoletini. E se il circolo tennis può, almeno in parte, tirare un sospiro di sollievo, bocciofila e ruzzolone sono di fronte a un bel dilemma. Ma andiamo con ordine.
Circolo Tennis – Si salvano i due campi da tennis più “anziani” e il casotto adibito a bar e spogliatoi. “Opere – si legge nell’ordinanza dirigenziale del 16 aprile – conformi a quelle autorizzate nel 1968”. Ma l’elenco di quelle abusive è comunque piuttosto lungo, e comprende il terzo campo da tennis in terra rossa e quello da calcetto in erba sintetica, nonché il prefabbricato metallico che ospita gli spogliatoi e le docce, un ripostiglio in lamiera adiacente alla struttura principale e i portici in legno con copertura plastificata posizionati a protezione degli spogliatoi e dell’ingresso del bar.
Bocce – Decisamente più “nero” appare il futuro della Bocciofila Spoletina, che sorge proprio accanto al circolo tennis. In questo caso l’opera realizzata in difformità all’autorizzazione rilasciata nel maggio 1969, stando a quanto riportato nell’ordinanza, è proprio la struttura posta a copertura delle tre piste, che avrebbe poi “spianato la strada” a diversi altri abusi edilizi: due manufatti – uno in lamiera e uno in muratura – adibiti a spogliatoi, la struttura adibita a bar, il portico in legno e, soprattutto, l’intera porzione di edificio, posta a lato del torrente Marroggia, che ospita la scuola di ballo (quasi 500 mq).
Ruzzolone – A differenza dei suoi dirimpettai, la pista del Ruzzolone e tutti gli edifici annessi sarebbero stati realizzati in assenza di autorizzazioni preventive. Abusivi quindi i tre prefabbricati da cui si era partiti inizialmente ma anche i due aggiunti successivamente, così come le tettoie a copertura dei campi, la struttura metallica che ospita la giuria nelle competizioni e il prefabbricato con i bagni e gli spogliatoi. Ma l’aspetto più curioso riguarda un altro prefabbricato in lamiera, anche questo abusivo, che risulta essere di proprietà del Partito Democratico, che fino a qualche anno fa organizzava proprio a Pontebari la sua tradizionale festa annuale.
Soci scrivono al comune – Oltre che ai soggetti interessati, il comune di Spoleto ha inviato le diffide anche all’Agenzia del Demanio, al presidente della giunta provinciale, all’ufficio provinciale di vigilanza sulle costruzioni, al Consorzio di Bonificazione Umbra di Spoleto, alla Prefettura di Perugia e al servizio risorse idriche e rischio idraulico della Regione. L’amministrazione ha inoltre ricevuto, tramite lo studio dell’avvocato Gaetano Puma del foro di Spoleto, 14 lettere, “tutte di identico tenore”, sottoscritte da numerosi soci della Bocciofila e del Circolo Tennis e da vari cittadini che frequentano regolarmente o occasionalmente i due impianti sportivi. Il loro obiettivo dichiarato è quello di scongiurarne la demolizione. Per questo, a quanto pare, starebbero già valutando l'ipotesi di un ricorso al Tar.
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