I medici della Struttura Complessa di Otorinolaringoiatrica dell'ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia, in collaborazione con il professor Jaques Magnan dell'Università di Marsiglia, hanno portato a termine con successo il primo intervento di decompressione del nervo facciale dell'Umbria, in un paziente perugino affetto da quattro anni da uno spasmo facciale sinistro causato da un conflitto neuro vascolare.
L'intervento -secondo quanto riferito dall'Ufficio stampa dell'ospedale di Perugia- è stato eseguito dall'equipe composta dal professor Giampietro Ricci,
direttore della clinica di Otorinolaringoiatria, e dal professor Jacques Magnan, luminare francese di questa materia, che ha dato un supporto in virtù della esperienza e della tradizione della scuola di Marsiglia, da decenni una delle più importanti in Europa nel campo della chirurgia otologica e della base cranica.
Magnan, da sempre in costante contatto con Ricci, viene considerato l'otochirurgo europeo con la maggiore esperienza in questo campo, con oltre 600
interventi eseguiti. L'operazione eseguita a Perugia vuole essere l'inizio di una collaborazione tra la Struttura dell'Ospedale di Perugia e l'Otorinolaringoiatria di Marsiglia, che si svilupperà con la costituzione di una scuola internazionale di chirurgia dell'orecchio, attiva già nel prossimo autunno, con un primo corso di formazione pratica previsto per il 22-24 novembre.
“L'intervento di decompressione del nervo facciale per conflitto neuro vascolare con approccio retrosigmoideo effettuato su un paziente di 50 anni -ha commentato Ricci – prima d'ora non era mai stato effettuato nella nostra regione ed in ogni caso sono ancora pochi, in Italia, i centri che lo praticano. Ho appreso la tecnica che abbiamo eseguito nella nostra Struttura frequentando per anni la Clinica di Otorinolaringoiatria di Marsiglia.- aggiunge il Prof Ricci- dove appunto opera il prof. Magnan,che da anni ha introdotto nel trattamento delle patologie dell'angolo ponto-cerebellare, il cosiddetto accesso retrosigmoideo, che risulta essere particolarmente vantaggioso e poco invasivo”.
L'intervento chirurgico resosi necessario per i disturbi che influivano pesantemente sulla qualità della vita del cinquantenne perugino, determinavano trazioni spasmodiche involontarie che coinvolgevano i muscoli dell'occhio, fino ad estendersi a tutta la muscolatura mimica di metà della faccia .L'intervento per effettuare la decompressione neuro-vascolare è stato effettuato in anestesia generale con una incisione retroauricolare e l'asportazione di un piccolo tassello di osso cranico dall'occipite, isolando la superficie neurale dalla parete del vaso.
Dopo una breve degenza postoperatoria il paziente potrà riprendere la propria attività lavorativa. “L'intervento eseguito – ha concluso Ricci- può essere definito di microchirurgia dagli esisti ottimali sia per efficacia che per precisione, che affronta il problema all'origine e lo risolve definitivamente. La durata complessiva dell'intervento è stata di circa 2 ore. Ogni paziente deve annullare paure e soprattutto il timore di danni di tipo neurologico. A venirci in soccorso per convincere quanti sono affetti da questo tipo di patologia è anche lapercentuale di successo dell'intervento di decompressione del nervo facciale in caso di conflitto neurovascolare , che si aggira attorno al 90-95%, con un rischio di complicanze inferiore all'1%.”