di Daniela Malusardi
“Eccoci ancora una volta ad iniziare una nuova avventura! Chi verrà? Chi tornerà? Chi lascerà… e perché? E soprattutto, come rendere forte, vitale e gioioso questo percorso? La danza è stata una passione essenziale per tutta la mia vita, al punto che, probabilmente, potrei scrivere un libro su ciò che sento per essa e su quello che credo possa dare a tutti; ma, poiché credo che la danza la si debba fare più che parlarne, posso forse cercare di descrivere le emozioni che vedo e che ho visto in tanti anni d'insegnamento, partendo dai livelli iniziali più delicati del processo, le piccolissime bambine, fino ai bravissimi professionisti delle grandi compagnie. La diffidenza iniziale, la paura di annoiarsi, il desiderio delle mamme di vedere dei piccoli cigni aggraziati emergere da questo percorso e, spesso, la voglia di bambine o ragazze di diventare “veline”, di andare a” Ballando sotto le stelle”, etc… Tutti questi fattori, spesso, impediscono alle persone di avere un accesso diretto alla danza che io amo.
Nella mia sala di danza ci si può rilassare, si è “accettati” per come si è… si è amati, e si lavora insieme per creare qualcosa di speciale per noi stessi, adesso, in questo momento, non seguendo formulari, trattati o stili precotti.
Ora… Adesso…Noi…
Dovunque, però, l'elemento più importante è la PASSIONE, non solo per la danza, ma per la vita, accettando a braccia aperte ogni cosa ci è nuova, qualsiasi essa sia, senza prevenzioni e paure! Ed è qui che io amo intervenire… Sì, sono qui per insegnare danza, ma sono qui soprattutto per insegnare la “gioia”, la “forza interiore del credere in sé stessi”, l'armonia tra la propria mente ed il proprio corpo, l'armonia con coloro che ci circondano.
Che ciò serva a danzare, a vivere, o a diventare un danzatore, non e' importante!! Ciò che conta è che in questi momenti ci sentiamo al centro di noi stessi, a volte da soli, a volte con le proprie amiche e la maestra per creare un momento magico ed irripetibile.
Come?
Innanzi tutto cercando di creare un ambiente non competitivo in maniera negativa, bensì dove la disciplina entri a gradi, sempre accompagnata dalla comprensione e dall'amore per il processo che si sta affrontando.
Inoltre, è importante per me che si partecipi al processo a qualsiasi età… io non sono qui per dettare… sono qui per accompagnare, guidare ed aiutare… spingere quando ce n'è bisogno e controllare quando gli eccessi di energia ci bloccano.
Ascoltare, osservare… Ridere, ridere, ridere… Sì, questo luogo dovrebbe essere una isola felice!
Ma a volte arriviamo carichi di “altre cose” che non possono essere completamente ignorate; è quindi molto importante capire che ci sono dei momenti “difficili ” in cui la danza non è al primo posto… altre cose occupano le nostre menti.
Così, a seconda delle varie età, si interviene o si ignora, si spinge a concentrarsi e a dimenticare per un attimo… fermandosi, ascoltandosi… si parla con i genitori e si cerca la strada migliore affinché la danza possa essere utile alla vita.
Insomma, ogni giorno è un avventura!”
