di Martino Villosio
“Camminavo di notte per la periferia londinese, all’improvviso sono stato folgorato dalla luci di un semaforo. Giallo, rosso e verde, la perfezione del numero tre”. Fuori dall’ex chiesa di San Simone e Giuda, l’artista Raul Gabriel spiega la genesi di “Xfiction”, l’opera che ha portato a Spoleto per il Festival dei Due Mondi. Il suo linguaggio è un po’ sconclusionato, fedele a tutti i cliché dell’artista visionario “a tutti i costi”.
Dentro la chiesa, poi, il suo lavoro emoziona. Nell’immenso spazio, nudo e sconsacrato, dell’edificio, Gabriel ha sistemato … – continua – clicca qui