Il sindaco ha ricordato l'indimenticabile figura del religioso tifernate "Ha lasciato un'impronta vivida e profonda che parla anche alle nuove generazioni dell’importanza di impegnarsi per il bene della propria comunità”
A Trestina, da sabato 28 gennaio, c’è anche una via a ricordare la straordinaria figura di don Cristilio Turchi, parroco della frazione tifernate tra il 1910 e il 1953.
La cerimonia di intitolazione è avvenuta alla presenza del sindaco Luca Secondi, degli assessori alla Viabilità Rodolfo Braccalenti e al Patrimonio Michela Botteghi, e dell’attuale parroco don Stefano Sipos, con numerosi cittadini che non hanno voluto mancare all’appuntamento, tra cui il presidente della Pro Loco Luca Medici, il presidente dell’associazione Trestina per la Pace Carlo Cinquilli, il consigliere comunale Fabio Bellucci e l’ufficiale di Stato Civile Daniela Salacchi.
Attraverso racconti e aneddoti, i familiari di don Cristilio Turchi hanno ricordato il congiunto, insieme agli amministratori comunali, che hanno partecipato all’iniziativa con una rappresentanza della Polizia Municipale e sottolineato come questo tifernate “abbia lasciato una impronta viva e profonda, che parla anche alle nuove generazioni dell’importanza di impegnarsi per il bene della propria comunità”.
Nell’occasione è stato evidenziato in particolare come “gli anni del mandato pastorale vissuti a Trestina siano stati caratterizzati da una intensa condivisione della realtà sociale della frazione, delle cui esigenze don Cristilio si fece interprete con contributi rimasti indelebili nella memoria della comunità locale“, come l’apertura della scuola materna, voluta fortemente nel secondo dopoguerra per venire incontro alle mamme lavoratrici della zona e che oggi è intitolata proprio a lui.