Si parte da Piazza Grande alle 9.30, Stirati “Giornata fondamentale per la storia del nostro Paese, che vogliamo diventi auspicio di pace”
Torna dopo due anni di stop forzato, anche a Gubbio, il corteo del 25 aprile, Giornata della Liberazione. Il Comune, d’intesa con le associazioni Mutilati, Invalidi e Combattenti, Reduci e Famiglie dei caduti Nastro azzurro, torna infatti a organizzare la manifestazione come negli anni pre-Covid.
Il corteo partirà alle 9,30 da Piazza Grande, per poi fermarsi a deporre le corone al monumento dei Caduti della Prima Guerra Mondiale, alla stele dei Caduti della Seconda Guerra Mondiale, al Mausoleo dei Quaranta Martiri, alla lapide in memoria del Carabiniere Fulvio Sbarretti e ai monumenti ai Caduti di viale della Rimembranza di Carbonesca e Colpalombo.
“Quella del 25 aprile è una data fondamentale per la storia e per la democrazia del nostro Paese – sottolinea il sindaco Filippo Stirati – fondamento della Costituzione italiana, che proprio dalla Resistenza e dall’antifascismo è nata. Dopo due anni di stop causa pandemia torniamo ora a celebrare pienamente questo giorno con un corteo che è certamente essenziale ricordo di ciò che accadde 77 anni fa, ma che vogliamo sia anche auspicio di un futuro in cui pace, progresso e solidarietà possano convivere con la libertà e l’autodeterminazione dei popoli, soprattutto in un periodo come questo, dominato dal fragore delle armi e dalle atrocità e dalla follia della guerra”.
Considerata la possibile presenza di numerose persone e del potenziale elevato rischio di trasmissione del Covid-19, il sindaco ha emanato un’ordinanza che invita quanti parteciperanno al corteo (cittadini, Forze dell’Ordine, membri della Banda comunale e astanti in generale) a indossare i dispositivi di protezione delle vie respiratorie (mascherine di tipo chirurgico o FFP2). Resteranno esentati dall’obbligo di indossare i dispositivi di protezione delle vie respiratorie i bambini di età inferiore a 6 anni, i membri della banda che suonano strumenti a fiato, le persone con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina.