Il candidato sindaco della coalizione di centrodestra alle scorse elezioni "E' stata una scelta facile ma al tempo stesso ragionata". Lega, Fd'I e FI "Sia coerente, non rappresenta più elettorato che lo ha sostenuto"
Ennesimo cambiamento nel Consiglio comunale di Gubbio, stavolta tra le file del centrodestra. Marzio Presciutti Cinti, candidato a sindaco della coalizione di opposizione alle ultime amministrative ha infatti annunciato la sua adesione ad “Azione”, partito guidato da Carlo Calenda.
“In Azione, con Convinzione – ha dichiarato l’ex capogruppo di ‘Gubbio Rinasce, Riparte, Rilancia’ – La mia casa è quella dei Liberali e dei Riformisti e dell’Ecologismo, quella di chi lavora per un’economia moderna, fondata su principi di Sviluppo Sostenibile ed Economia Verde. Sono quindi entrato in Azione, a cui ha aderito in Umbria Giacomo Leonelli, partito che difende e promuove questo patrimonio valoriale. E’ stata una scelta facile, ma al tempo stesso lungamente ragionata e, soprattutto, calata sulle esigenze del territorio eugubino in un momento politico locale complesso”.
Presciutti Cinti tende comunque a sottolineare come “l’impegno preso di fronte agli elettori resta immutato, lavorando per Gubbio ma convintamente all’opposizione della Giunta Stirati”.
Non la pensa così la coalizione di centrodestra – composta da Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia – che ha voluto puntualizzare come “nonostante giuridicamente non esistano obblighi di fedeltà politica per gli eletti nelle istituzioni, Presciutti Cinti si ritrova consigliere solo grazie al fatto di essere stato il candidato sindaco del centrodestra eugubino. Tenendo conto che quest’ultimo viene eletto per effetto dei voti di tutte le liste, a differenza dei singoli consiglieri eletti dalla propria lista, per coerenza sarebbe corretto che rassegni le dimissioni dalla carica di consigliere comunale in quanto non più rappresentativo dell’elettorato che lo ha sostenuto”.
Prima di Marzio Presciutti Cinti a perdere pezzi con un “cambio maglia” era stato solo Liberi e Democratici, prima con l’approdo di Vergari e Manca al Gruppo Misto, successivamente raggiunti nello stesso “partito” da Brunetti Biancarelli e Cecchetti.