L'avvocato 40enne sostituirà la dimissionaria Monica Bartolini, il sindaco Bacchetta ha parlato anche dell'attuale situazione politica tifernate "Nonostante tumulti finiremo legislatura"
Michela Botteghi, 40 anni, avvocato, è il nuovo assessore della Giunta di Città di Castello. Prenderà il posto della dimissionaria Monica Bartolini e avrà le deleghe a Viabilità, Patrimonio, Servizi Demografici, Partecipazione, Vigili Urbani.
Bacchetta “Michela Botteghi sarà l’assessore della zona sud”
Il sindaco Luciano Bacchetta l’ha presentata stamattina (lunedì 1 febbraio) in una conferenza stampa, durante la quale ha spiegato: “Ho riflettuto più di un mese, non volevo correre il rischio di fare gli errori del passato. Il suo impegno sarà soprattutto per la zona sud anche al di fuori delle sue deleghe. Da 40 anni, dal grande Angiolo Zamponi, Trestina non aveva un assessore, è un segno di attenzione per questa realtà”.
La prima dichiarazione di Michela Botteghi
L’avvocato Michela Botteghi si è occupata in particolare di infortunistica stradale, diritto civile in genere, diritto penale, fallimentare e di famiglia. E’ iscritta all’elenco dei difensori d’ufficio nel processo minorile della Corte dell’Appello di Perugia.
Nella sua prima dichiarazione come assessore ha detto: “Sono particolarmente lusingata di essere qui, ringrazio il sindaco per la fiducia e tutti coloro che hanno supportato la mia persona in questo nuovo ruolo, in primis il consigliere Luciano Domenichini. Per me è una prima volta, entrerò in punta dei piedi e accoglierò tutti i consigli. Sicuramente cercherò di svolgere questo ruolo con senso di responsabilità, in maniera entusiasta, onorata di offrire a questa città quello che è mio”.
Il sindaco analizza l’attuale situazione politica
La presentazione dell’assessore da parte del sindaco è stata anticipata da una parentesi di carattere generale sulla situazione istituzionale cittadina: “Questa Amministrazione comunale terminerà il suo mandato nel maggio prossimo, presumibilmente. Seguiamo l’emergenza Covid in maniera molto serrata. Città di Castello, nonostante il caso Muzi Betti, non è tra i 31 Comuni a rischio. Questa emergenza mi ha spinto ad un grande senso di responsabilità. Quello che è accaduto negli ultimi due mesi sono fatti rilevanti di cui come sindaco prendo atto: due consiglieri dopo 4 anni e mezzo di totale adesione alla Giunta all’improvviso non sono stati più d’accordo su nulla, un altro ha invece assunto una posizione critica.
Conoscendo il mio carattere ed avendo vinto le elezioni con il 54%, sarei stato tentato di andare ad un chiarimento definitivo. La vicenda Covid mi obbliga moralmente a portare a termine la legislatura
“Prima il Covid poi la politica”
“Lasciamo la città con un bilancio sanissimo, e non tutti lo possono dire – continua il sindaco – Abbiamo concluso grandi operazioni come mura urbiche, edilizia scolastica e piastra logistica. Il senso di responsabilità ci invita ad essere razionali e a pensare di mettere in secondo piano le vicende politiche. E’ nostro dovere arrivare alla fine con grande serenità, rimandando le polemiche. Una cosa è il mondo fittizio di pochi politici, un’altra il mondo reale in cui vive il sindaco. Siamo obbligati a continuare fino alla fine della legislatura, non possiamo permetterci il lusso di sciogliere adesso alcuni nodi politici”.
“Non mi sento tradito dai partiti”
Rispondendo alle domande dei giornalisti sulla nuova geografia del Consiglio comunale e la mancanza del numero legale nell’ultima seduta, Bacchetta ha aggiunto: “Non mi sento tradito dai partiti. Quello che è accaduto appartiene al trasformismo italiano, è genetico in Italia. Non ho nulla di personale verso le scelte di alcuni consiglieri. Tutto questo appartiene ai tatticismi e ai piccoli riposizionamenti in vista delle prossime elezioni ma non servono a molto. Non è il momento della polemica o dello scontro, ritengo doveroso portare a compimento la legislatura. Sul piano umano sono molto amareggiato ma si può superare“.
“La maggioranza c’è”
“L’ultima volta in Consiglio è mancato il numero legale casualmente, per impegni reali di chi era assente. Poi gli strateghi dello sfascio hanno fatto sì che la seduta si interrompesse e fossero rimandati punti che stanno a cuore ai cittadini come il regolamento della Casa Verde o alcuni investimenti. Io credo che i nodi verranno al pettine. La maggioranza ora c’è, se dovesse venire meno ne prenderò atto”.