Il rapporto dell’economia in Umbria presentato nei mesi scorsi certifica la ‘crisi’ dell’edilizia, che dopo aver perso oltre il 30 percento in dieci anni per occupati e di valore aggiunto ha segnato anche il passo nel 2017, soprattutto per il mancato avvio della ricostruzione post sisma. E sull’assisano si abbatte anche un’altra tegola: a lanciare l’allarme – che riguarda Petrignano di Assisi – è il consigliere di minoranza ed ex sindaco Giorgio Bartolini. Di converso, nei giorni scorsi le associazioni ambientaliste hanno lanciato nei giorni scorsi l’allarme per il motivo contrario: ad Assisi si è costruito troppo.
Nel dettaglio, il consigliere Bartolini ricorda che la seconda frazione del comune di Assisi ricada nella zona dell’aeroporto di Perugia, e tutti i comuni adiacenti alla zona dell’ex Sant’Egidio hanno l’obbligo di presentare il proprio piano di rischio, che deve essere poi approvato dall’Enac, l’Ente Nazionale dell’Aviazione Civile. Ma Assisi – nonostante le sollecitazioni dell’Enac – non ha ancora presentato il piano: “Non si tratta di un passaggio puramente burocratico e privo di conseguenze negative, poiché il mancato parere favorevole da parte dell’ENAC impedisce al Comune di rilasciare qualsiasi autorizzazione per costruire, ristrutturare, ampliare, effettuare cambi d’uso e ogni altro permesso in materia edilizia, con grave danno a imprese e cittadini”, segnala Bartolini.
Il consigliere, sul tema ha presentato un’interpellanza sottolineando come la zona assisana interessata dal problema sia in particolare quella artigianale e industriale di Petrignano ma anche decine di abitazioni. “Bastia Umbra – aggiunge Bartolini – ha già provveduto a inviare la documentazione necessaria e ha ottenuto il parere favorevole al piano, mentre l’amministrazione di Assisi, dimostrando negligenza e menefreghismo”. Per il consigliere di minoranza, “è il momento di rimediare a questo grave e intollerabile ritardo, che incide negativamente su un settore economico, e in particolare quello edilizio, che versa già in una situazione molto difficile”.
Ma nei giorni scorsi, da Assisi, le associazioni ambientaliste (Italia Nostra) hanno lanciato l’allarme: il rapporto sul consumo di suolo realizzato dall’Ispra dice che l’Umbria presenta nel 2017 un consumomo di suolo pari al 5,63 % (pari a una superficie di circa 48.000 ettari), dato inferiore alla media nazionale, ma che allo stesso tempo Assisi, con il 7,8 %, ha valori percentuali superiori sia rispetto ai valori medi regionali, sia rispetto a quelli nazionali. “Qui – ha detto il presidente di Italia Nostra Evaristo Petrocchi, presentando un dossier su Assisi che mostra (da parte di privati, enti pubblici e anche religiosi) nuove costruzioni, ampliamenti, bitumature, giardini e spazi ‘impermeabilizzati’ – si continua a costruire senza esigenze reali”.
L’amministrazione ha promesso correttivi: “Siamo intenzionati – hanno detto il sindaco Stefania Proietti e l’assessore Alberto Capitanucci – a predisporre controlli a campione sulle opere edilizi che sino a ora non esistevano e nel contempo cercheremo di diminuire la burocrazia. Inoltre ci apprestiamo alla revisione del Prg – parte operativa, con l’idea di attivare un ufficio di Piano, interno al Comune, per andare a migliorare determinate situazioni: potrebbe prendere l’avvio il prossimo anno”.